FILE -- In this Tuesday, March 29, 2016 file photo, Paola, the mother of Giulio Regeni, center, flanked by lawyer Alessandra Ballerini, left, and by senator Luigi Manconi attend a press conference at the Italian Senate, in Rome. The editor of Egypt's top state newspaper called on Egyptian authorities Sunday, April 3, 2016, to seriously deal with the case of an Italian student tortured and killed in Cairo, saying officials who didn't realize the gravity of the case are risking Egyptian-Italian relations. Italian Premier Matteo Renzi has insisted Italy will settle for nothing less than the truth. (ANSA/AP Photo/Gregorio Borgia, File)

Regeni: ‘Missione egiziana confermata’

Gli apparati egiziani hanno preparato un dossier sulla vicenda di Giulio Regeni di 2000 pagine che indica le linee generali del crimine e la scomparsa del corpo, nonché le indagini su 200 persone di diverse nazionalità che avevano relazioni con la vittima. L’incontro tra gli inquirenti e gli investigatori di Italia ed Egitto che indagano sulla morte del ricercatore italiano, si terrà domani. La nuova data dell’incontro è stata resa nota da fonti di polizia italiane e confermata successivamente da fonti dell’ambasciata italiana al Cairo. La delegazione, che comprende funzionari di polizia e della magistratura, partirà domani per l’Italia per incontrare gli inquirenti italiani. All’incontro, per la parte egiziana, parteciperanno due magistrati e tre funzionari di Polizia. Nel quadro della cooperazione internazionale concernente l’omicidio del ricercatore Giulio Regeni, sottolinea un comunicato del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, il 7 e l’8 aprile prossimi si svolgeranno a Roma i previsti incontri tra magistrati e investigatori egiziani ed italiani, per fare un punto di situazione sulle indagini svolte dalle autorità del Cairo ed esaminare la relativa documentazione. Per l’Italia ci saranno i magistrati della procura di Roma, gli investigatori del Servizio centrale operativo della Polizia e del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri.  I primi dubbi egiziani sulle versioni diffuse finora sulle circostanze della morte di Giulio Regeni vengono espressi dal direttore del maggior quotidiano del Cairo, Al Ahram, Mohamed Abdel Hadi Allam. Prima del momento della verità, scrive Hadi Allam,  esortiamo lo Stato a portare in giudizio gli autori del crimine, ed invita Il Cairo ad annunciare con trasparenza le verità trovate o le dimissioni dei negligenti che sono responsabili direttamente di questo incidente, per salvare la reputazione dell’Egitto, il suo posto e la sua credibilità sul piano internazionale, ed insiste sul rischio che l’intera vicenda può avere sulle relazioni bilaterali con l’Italia e lancia un invito a non sottovalutare la situazione, soprattutto considerando che il governo italiano è sotto la pressione di opinione pubblica e parlamento sul caso Regeni.

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