Lontananza della ripresa

In questi ultimi giorni del 2014 si è venuto a creare stallo politico che non ci consente di vedere oltre la crisi che ha messo alle corde la nostra economia. La fiducia in un Esecutivo anche se a largo respiro non andrebbe a recuperare la recessione del Paese e lo spirito di rinnovamento non si è verificato. La crisi, che viene da lontano, avrà vita lunga. Le stesse istituzioni sono scosse da incoerenti prese di posizione. Prima di dare un nuovo assetto alla Repubblica, bisognerebbe chiarire sino a che punto si deve mantenere in vita questo Esecutivo di compromesso. Del resto, un Parlamento senza un Potere Esecutivo sarebbe come una sorgente alla quale nessuno potrebbe bere. L’instabilità ha profondamente peggiorato i profili economici della Nazione e le strategie dei grandi partiti non esistono più. L’Unione Europea ci osserva e ci giudica. I progetti per il futuro si sono sgretolati con la mancanza d’inventiva e con l’impossibilità d’offrire scelte tangibili al nuovo che incalza. Nessuno potrebbe prevedere i risultati di consultazioni politiche. Le sorprese, dopo il varo della legge elettorale, potrebbero non mancare. Il cambiamento partirà proprio da chi, prima, aveva altro orizzonte da scrutare e altre mete da conseguire. Se non altro, data l’impossibilità di nuove alleanze né da una parte, né dall’altra, l’attuale Governo, gioco forza, dovrebbe essere più coeso. Senza scuse plausibili, il vuoto di potere favorirà solo la speculazione economica a discapito di una ripresa che vediamo sempre più distante.

Luigi Viscardi

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