Legge elettorale, Alfano apre al Pd: “Valuteremo premio a coalizione”

Angelino Alfano apre alla trattativa arenata con il Pd sulla legge elettorale. “Sono disposto a un premio alla coalizione, la soluzione da sempre caldeggiata dal Pd, anziché al partito, cioè l’opzione portata avanti dal Pdl”, dichiara il segretario del poolo della Libertà. Intervenendo a Radio Anch’io, Alfano dichiara che “se, pur di cambiare la legge elettorale, la sinistra dovesse chiedere che il premio vada a una coalizione per essere più sicuri che si ottenga la governabilità, noi siamo disponibili a cedere su questo punto perché – spiega – crediamo che, alla fine, lo scopo vero sia quello di assicurare la governabilità. Il segretario Pdl  è  tornato anche a parlare dell’ipotesi di un Monti-bis, chiarendo che “non ci sono preclusioni costituzionali” ma “ad aprile ci saranno le elezioni ed è difficile che sia presidente del Consiglio un candidato che rifiuta la candidatura”. “Tra Renzi e Bersani uno vincerà e l’altro schieramento deve proporre un candidato, o avremo una candidatura virtuale”, ha avvertito. “Spiegate agli americani o ai francesi o agli spagnoli – prosegue – una gara in cui c’è un candidato di sinistra e un presidente del Consiglio ricandidato senza che lui accetti la candidatura da alcune forze che lo sostengono”.   Alfano ha poi annunciato “un’altra ondata di rinnovamento per il prossimo turno elettorale, sia a proposito delle liste che dell’età dei candidati. Quanto agli scandali dei fondi pubblici, si è detto sicuro che “non c’e’ ne’ un complotto giudiziario ne’ una questione morale” ma un quadro in cui si muovono “ladri a farabutti che fanno sporcizie in proprio e che i partiti devono cacciare”. Casi singoli, non un sistema organizzato dalla poliica, che “abbiamo visto anche nelle file dell’Idv e anche con tanti esponenti di spicco del Pd”. Il segretario ha ricordato che Berlusconi “ha dato la propria disponibilità a non ricandidarsi se la sua candidatura dovesse essere di ostacolo alla ricomposizione dell’area di centrodestra alternativa alla sinistra, e deve corrispondere altrettanta apertura e generosità degli altri protagonisti che, se vogliono far vincere, la sinistra è sufficiente che restino separati”.

“Nessuno sfugge alla questione del programma di governo che deve essere credibile, quindi occorre ribadire il presupposto e cioè è tornato a sottolineare – che non sono venute meno le differenze tra centrodestra e sinistra e che deve stare insieme chi a questa sinistra non vuole affidare il governo del Paese”.   In merito all’aggregazione dei moderati, Alfano ha utilizzato l’etichetta “centrodestra italiano”, forse un ‘brand’ che gli elettori potrebbero trovarsi sulle schede alle prossime politiche. “Sottolineo tre volte ‘il centrodestra italiano’”, ha detto. “Nessuna separazione consensuale”, haconcluso, bisogna “costruire una grande area alternativa alla sinistra” e “per farlo occorrerà premere il tasto ‘reset’ del Pdl”.

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