Legge di Stabilità, Opzione Donna e risparmi

La Commissione Lavoro della Camera ha fatto approvare 11 emendamenti alla legge di Stabilita’ sui temi della previdenza e del lavoro, afferma Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera. La soluzione individuata per Opzione Donna, spiega Damiano, e’ molto importante. Si istituisce un ‘contatore’ che ha l’obiettivo di monitorare il numero delle lavoratrici che aderiranno alla norma e i relativi oneri previdenziali. Il monitoraggio verra’ effettuato dall’Inps e il Ministro del Lavoro, di concerto con quello dell’Economia, che trasmettera’ entro il 30 settembre di ogni anno la relativa relazione alle Camere. Se risulteranno oneri previdenziali inferiori rispetto alle previsioni di spesa, i risparmi dovranno essere utilizzati per nuovi interventi sulle pensioni: ‘Per noi si tratta sempre di Opzione Donna. Non a caso abbiamo fatto aggiungere, al testo del Governo, anche la prosecuzione della sperimentazione di Opzione Donna che scade al 31 dicembre di quest’anno. La fiducia che noi riponiamo circa il fatto che ci possano essere dei risparmi deriva da una analisi dei fatti concreti. Sulle 6 salvaguardie degli esodati, l’Inps ha contabilizzato, in un primo tempo, addirittura un risparmio di 3,3 miliardi’. Di rilievo sono le novità riguardanti ‘Opzione Donna’ e   ricordiamo che lo strumento sperimentale come Opzione Donna,  previsto dalla legge n. 243/2004, ha attribuito alle lavoratrici la possibilità di andare in pensione in anticipo fino al 31.12.2015. Stiamo parlando di donne che andando in pensione lo fanno accettando il sistema contributivo, dunque hanno la possibilità di vedersi garantita una pensione sulla base di quanto effettivamente versato. Riguardo la proroga di opzione donna al 2018, lo strumento proposto dalla Commissione Lavoro e condiviso dal Governo, ovvero il cosiddetto ‘contatore annuale’, sarà una soluzione utile per verificare la sostenibilità della proroga. Entro il 30 settembre del 2016 è previsto che si procederà ad un monitoraggio rispetto alle condizioni di bilancio, e se dovesse risultare un onere previdenziale inferiore rispetto alle previsioni di spesa si potrà procedere con l’avanzo di risorse alla proroga di ‘Opzione Donna’ estendendola. In questo modo saranno superate le difficoltà poste dalla Ragioneria dello Stato, e dall’Inps, in merito alla copertura dello strumento. L’idea, come dicevamo, è che le risorse previste, due miliardi e mezzo di euro, sono sovradimensionate rispetto alla platea, che si calcola essere attorno a 36 mila optanti,  e che quindi rimarranno di certo delle somme a disposizione. Grazie al monitoraggio si potrà però anche verificare se vi siano le risorse disponibili ad una proroga ulteriore. Un plauso a questo gruppo di donne determinate che hanno dimostrato che con un lavoro di rappresentanza hanno tenuto il fiato sul collo di parlamentari e Governo e sono riuscite ad ottenere qualcosa di concreto, magari non tutto quello che volevano ma quanto era realisticamente raggiungibile in questo momento.

Cocis

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