Lo dichiara Cesare Damiano, del Partito democratico, a proposito della proposta avanzata da Matteo Orfini di sciogliere il Pd: ‘La vittima designata della proposta  è il congresso del Pd. L’idea di rimandarlo potrebbe piacere a molti: ai renziani, che non hanno ancora trovato un candidato, data la indisponibilità di Del Rio, del quale si parla con insistenza; all’attuale segretario che, avendo più tempo a disposizione, potrebbe consolidare la sua posizione. Del resto, come sappiamo, per tenere il congresso il prossimo febbraio, Martina dovrebbe già dimettersi ai primi di novembre. Ora, in tutto questo, c’è un punto che anch’io dò per scontato: il Pd va rifatto totalmente e vanno cambiate le sue fondamenta se non vogliamo essere condannati alla irrilevanza politica. Ma, se questo è l’obiettivo, bisogna fare il congresso al più presto, non rimandarlo come dice Orfini. La mancanza di un dibattito politico approfondito sulle clamorose sconfitte che hanno portato il partito alla quasi distruzione, una opposizione non fatta di contenuti e di proposte alternative e puntuali all’estremismo gialloverde, soprattutto in occasione della legge di Bilancio, non ci consentono di affrontare con la forza e la lucidità necessarie i mutamenti radicali dell’attuale fase politica. Ha ragione Enrico Letta a ricordarci che ‘è in atto un profondo cambiamento della società e della politica, una svolta come fu quella del 1989, che impone un ragionamento globale’. Lasciamo da parte, dunque, i tatticismi e i posizionamenti e apriamo una vera discussione politica. Usciamo fuori dal mito del leader e dell’uomo solo al comando, che ci ha procurato più guai che vantaggi, e non concentriamoci solamente sul risultato dei gazebo. Sto scrivendo una piattaforma programmatica per il congresso basata su una proposta per il Pd fatta di discontinuità radicale: di contenuti, di metodo e di modello organizzativo, che prevede anche una riscrittura integrale dello Statuto. È da qui che dobbiamo ripartire, da una revisione radicale del profilo politico e culturale del Pd, revisione che deve diventare soggetto e motore del nostro dibattito congressuale e non l’alibi per rimandarlo’.