Governo Meloni e intelligenza artificiale: ‘Grandi possibilità ed enormi rischi. Da governare’

Giorgia Meloni torna a ribadire la centralità che il suo governo attribuisce al tema dell’intelligenza artificiale sottolineando anche gli enormi rischi che porta con se, confermando che il tema sarà fra quelli maggiormente attenzionati dalla presidenza italiana del G7. Ha annunciato che Roma ospiterà una Conferenza internazionale su Intelligenza Artificiale e Lavoro, alla quale saranno invitati studiosi, manager ed esperti di tutto il mondo che ‘avranno l’opportunità di discutere metodi, iniziative e linee guida per garantire che l’IA aiuti e non sostituisca chi lavora, migliorandone invece le condizioni e le prospettive’.

Le applicazioni dell’IA possono portare “grandi opportunità” in molti campi, ma anche “enormi rischi” come “meccanismi decisionali opachi, discriminazioni, intrusioni nella nostra vita privata”, fino ad arrivare “ad atti criminali”, ha ricordato, avvertendo che “gli Llm-Large language model potrebbero essere utilizzati per produrre armi, danni biologici a bassa tecnologia, attacchi informatici, facilitare la personalizzazione del phishing”.

Per la premier “siamo di fronte a una nuova frontiera del progresso, che per la prima volta rischia seriamente di mettere a repentaglio il principio stesso della centralità dell’uomo”. L’intelligenza artificiale, ha aggiunto, “prefigura un mondo in cui il progresso non ottimizza più le capacità umane, ma rischia di sostituirle” ed “è destinata ad incidere marcatamente sugli scenari geopolitici e sugli equilibri attuali, banalmente perché è una tecnologia che può garantire a chi la gestisce e la utilizza un vantaggio competitivo”. “Credo che correremmo dei rischi enormi se considerassimo questi ambiti come zone franche senza regole”, ha avvertito Meloni, lanciando un monito sul fatto che l’intelligenza artificiale deve essere “incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo”, ponendo l’accento  sulla necessità di evitare che l’intelligenza artificiale “crei un divario ancora più grande tra i ricchi e i poveri”, colpendo in particolare la classe media. “La verità è che nell’ampliarsi del divario tra ricchezza e povertà la classe media, già oggi in difficoltà, rischia di essere cancellata”, ha avvertito Meloni, sottolineando che il rischio di uno sviluppo non governato dell’intelligenza artificiale è che “sempre più persone non siano necessarie nel mercato del lavoro, con conseguenze pesantissime sulla equa distribuzione della ricchezza”. L’obiettivo quindi, ha chiarito il premier, è “garantire un’IA che promuova lo sviluppo e l’inclusione invece che la disoccupazione e l’emarginazione”.

L’obiettivo è accelerare sulla ricerca, con  uno sforzo di regolazione multilaterale,  ottica in cui 28 Paesi hanno firmato la dichiarazione finale, accogliendo lo sforzo per cercare di “padroneggiare i rischi” che “nessuno può contrastare da solo”, a fronte delle enormi potenziali opportunità.  Per conseguirlo è necessaria una “governance condivisa”, quell’alleanza tra pubblico e privato che sarà anche al centro della conferenza di Roma, nella quale, ha spiegato il premier, “intendiamo sviluppare dei ‘guardrail etici’, un insieme di principi etici da porre alla base del governo dell’IA generativa e le tecnologie correlate”. Servono, ha aggiunto, “meccanismi di governance multilaterali per garantire barriere etiche all’IA. È questo lo spirito della ‘Rome Call per l’etica dell’IA’ ospitato in Vaticano nel 2020, durante il quale è nato il concetto di ‘algoretica’. Ovvero dare un’etica agli algoritmi”. “Siamo chiamati a definire un quadro normativo adeguato se vogliamo sfruttare le opportunità che l’IA può offrirci. Ci vorranno molti passi e aggiustamenti negli anni a venire, collaborazione con i privati, ma innovazione e regolamentazione – ha detto ancora la premier – devono andare di pari passo. Significa che la cosa che deve preoccuparci di più è la nostra lentezza decisionale in rapporto alla velocità di sviluppo delle nuove tecnologie”.

Le applicazioni dell’intelligenza artificiale sono molteplici e in continua evoluzione. Alcune delle più comuni sono: la traduzione automatica, che permette di convertire testi o discorsi da una lingua a un’altra con un elevato grado di accuratezza e fluidità. Il riconoscimento facciale, che consente di identificare le persone in base alle loro caratteristiche fisionomiche, con applicazioni nella sicurezza, nella biometria e nell’intrattenimento. Il machine learning, che consiste nell’apprendimento automatico da parte di un sistema informatico a partire da dati o esperienze, con lo scopo di migliorare le proprie prestazioni o risolvere problemi complessi. La generazione di testi, immagini (come il “finto” Papa Francesco con piumino bianco versione rapper) o suoni, che implica la creazione di contenuti originali e realistici a partire da parole chiave, immagini o audio, con usi nella comunicazione, nell’arte e nella didattica.

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