Giudice di pace accoglie ricorso contro lo ‘Scout Speed’: l’autovelox invisibile

Lo ‘scout speed‘ , il sistema di autovelox ‘invisibile ‘ che è il terrore per molti automobilisti, è stato messo ko da un giudice di pace di San Donà.

Lo scout speed è infatti  il sistema installato all’interno delle auto della polizia locale che può elevare multe all’insaputa degli automobilisti.

Nella fattispecie un’automobilista di San Donà di Piave aveva ricevuto una contravvenzione di 150 euro per eccesso di velocità, per il superamento di 20k km/n oltre il limite consentito.

Il giudice di pace ha accolto il ricorso presentato dalla donna, rappresentata dallo studio legale Pavanetto

Lo stesso avvocato ha voluto spiegare le motivazioni del ricorso attraverso le pagine de ‘La nuova Venezia‘.

Lo scout speed’, spiega l’avvocato Pavanetto, ‘è l’ultimo ritrovato in campo di autovelox, insidioso per due ragioni: la prima è che non sono previsti obblighi di segnalazione preventiva nei confronti degli automobilisti, che pertanto non troveranno più il consueto cartello ai margini della strada con cui li si avverte della possibilità di controllo elettronico della velocità. La seconda è che tali apparecchi vengono celati dentro un’auto della polizia in movimento, e quindi del tutto invisibili e imprevedibili‘.

Quindi perché il ricorso è stato accolto? “L’omessa segnalazione del controllo elettronico della velocità, così come l’omessa contestazione immediata della violazione sono in aperto contrasto con le disposizioni del Codice della Strada, che non autorizzano un simile sistema“.

 

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