Giuseppe e Rita Poggi, genitori di Chiara, commentano con la stampa, all'esterno della loro villetta di Garlasco (Pavia), la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a 16 anni per Alberto Stasi, 12 dicembre 2015. ANSA / MATTEO BAZZI

Garlasco, verso archiviazione per Sempio

PAVIA. Si profila una richiesta di archiviazione della nuova inchiesta della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi. L’indagine punta a verificare se davvero, come sostiene la difesa di Alberto Stasi, il Dna estrapolato dalle unghie di Chiara sia compatibile con quello di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, ora indagato. Il pm sta rileggendo la perizia del processo d’appello bis che evidenzia come il Dna sia scarso, degradato e non utilizzabile per una comparazione. ‘Per noi vale solo la sentenza della Corte di Cassazione’, quella con cui Alberto Stasi è stato riconosciuto definitivamente il responsabile dell’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007, e condannato a 16 anni di carcere. E’ quel che ha ripetuto anche oggi la mamma di Chiara, Rita Poggi, replicando a stampa e tv che in questi giorni sono ritornati sul ‘giallo’ di Garlasco e sulle nuove indagini difensive che adombrano sospetti su Andrea Sempio, amico di loro figlio Marco.  La madre di Chiara, che non vuole entrare nel merito degli ultimi sviluppi del caso, ha solo ancora una volta ribadito di essere dispiaciuta: per noi non c’è mai pace.

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