Estorsione al premier: oggi scade termine audizione

E’oggi  l’ ultimo giorno utile tra quelli indicati dalla procura di Napoli per ascoltare Silvio Berlusconi come testimone nell’inchiesta sul ricatto che avrebbero realizzato ai suoi danni Gianpaolo Tarantini e Valter Lavitola.

I magistrati avevano infatti offerto al premier la possibilita’ di scegliere la data dell’incontro predisponendo un calendario di quattro giorni, da giovedi’ a domenica, dalle 8 alle 20. Ma il premier, in una lettera al quotidiano Il Foglio, ha fatto capire a chiare lettere che l’interrogatorio non si svolgera’, almeno nelle forme previste dai magistrati partenopei.

”Non ho affatto intenzione di respingere una richiesta di testimonianza, che e’ mio interesse rendere, ma questa ha, cosi’ come congegnata, l’aria di un trappolone politico-mediatico-giudiziario. Pretendo pero’ come ogni cittadino che i magistrati rispettino anche loro la legge”, ha scritto il Cavaliere.

Una posizione in sintonia con l’iniziativa dei suoi legali che hanno consegnato l’altro ieri alla procura una nuova istanza in cui si sottolinea che, a giudizio dei penalisti, l’interrogatorio e’ un atto superfluo in quanto Berlusconi ha gia’ riferito quanto aveva da dire in un memoriale, e che se i pm vogliono porgli direttamente alcune domande, cio’ deve avvenire con la presenza del difensore e con il riconoscimento della facolta’ di non rispondere: secondo i legali, il premier in questa vicenda infatti non e’ da considerare come parte lesa e quindi persona informata dei fatti (obbligata quindi a rispondere), bensi’ un imputato in procedimento connesso, riferendosi al caso Ruby sul quale dovra’ pronunciarsi il Tribunale di Milano.

La posizione della procura e’ stata ribadita piu’ volte dal procuratore Giovandomenico Lepore e dal procuratore aggiunto Francesco Greco: i pubblici ministeri vogliono sentire Berlusconi e solo nel ruolo di testimone.

Del resto, se vi fossero dubbi sulle intenzioni dei magistrati, basta leggere cosa affermano i pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock nell’ultima parte del decreto con il quale respingono la prima istanza presentata dall’avvocato Niccolo’ Ghedini: la procura ”rigetta l’istanza presentata nell’interesse di Silvio Berlusconi, dispone che si proceda alla escussione di Silvio Berlusconi, secondo le modalita’ e nei limiti indicati nella parte motiva, quale persona offesa informata dei fatti”.

Tutto lascia credere dunque che gia’ da lunedi’ mattina i magistrati possano cominciare a esaminare le procedure per chiedere che la Camera dei Deputati autorizzi l’accompagnamento coattivo del testimone. Gli inquirenti dovranno comunque valutare tutti gli aspetti tecnici e giuridici di una vicenda assai complessa. Nessuno dei pm titolari dell’inchiesta oggi era presente negli uffici della procura al Centro Direzionale. Pare che i sostituti abbiano comunque proseguito l’attivita’ di indagine, probabilmente ascoltando alcuni testimoni.

Una volta concluso il procedimento sul presunto ricatto al premier – la cui prossima scadenza e’ rappresentata dall’udienza mercoledi’ davanti al Tribunale del Riesame – i magistrati dovrebbero approfondire la questione delle presunte tangenti per gli appalti Finmeccanica emersa dalla intercettazioni telefoniche.

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