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Mancava poco al giorno della memoria, ideato per non dimenticare gli orrori accaduti durante l’olocausto, ma pare che neanche l’antisemitismo sia disposto a rinunciare all’odio nei confronti della religione ebraica. L’altro ieri a Roma la Sinagoga, l’ambasciata israeliana e un museo riguardante la cultura ebraica hanno ricevuto un pacco con all’interno una testa di maiale. Come sappiamo, il maiale per gli ebrei è simbolo di sporcizia e malattie, è l’animale del peccato e tutti coloro che seguono codesta religione hanno il divieto assoluto di mangiarlo; questo ci fa capire quanto questo gesto possa essere stato non solo razziale ma anche crudelmente interpretato da tutta la comunità: “E’ sorprendente che questo possa essere accaduto a Roma. Non ci aspettavamo simili incidenti. Abbiamo piena fiducia nella polizia e nel fatto che saprà fare piena luce, assicurando alla giustizia i colpevoli”. E’ sicuramente un incidente isolato e non un’ondata. Ma questo non vuol dire che sia meno offensivo. Non può essere tollerato”, ha ribadito più volte Ygal Palmor, il portavoce del ministro a Gerusalemme. La polizia ha già iniziato ad indagare sul caso e ha deciso di cominciare a ricercare i colpevoli direttamente nei partiti di estrema destra, già noti per passati episodi di antisemitismo. Inoltre, tutti e tre i pacchi contenevano anche un biglietto di cui il contenuto non è stato reso pubblico per le minacce ‘altamente deliranti’ accompagnati da riferimenti all’economia ebraica, alle deportazioni e allo scrittore ungherese Theodor Herzl, colui che è ritenuto l’ideatore dell’odio razziale verso gli ebrei. Anche il Vicariato ci ha tenuto a commentare la sgradevole vicenda, esprimendo solidarietà e appoggio “La comunità cattolica di Roma esprime vicinanza, solidarietà e dolore ai fratelli Ebrei per le gravi manifestazioni di antisemitismo che in questi giorni sono state loro rivolte, tanto più gravi alla vigilia della Giornata della Memoria del 27 gennaio”.
