Covid, lockdown solo per non vaccinati? Scontro tra gli esperti

Si torna a parlare del cosiddetto “modello austriaco“. A fine ottobre il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg aveva annunciato che, al peggioramento degli indicatori epidemiologici, nel Paese sarebbero scattate delle misure specifiche per coloro che non si sono sottoposti al vaccino: nel caso specifico, il lockdown, qualora la percentuale di posti letto occupati in terapia intensiva raggiunga la soglia del 30%.

Con la ripresa dei contagi anche in Italia, gli esperti stanno valutando le alternative al lockdown generalizzato. Se da un lato c’è chi considera il lockdown per i non vaccinati una possibilità concreta, dall’altro c’è chi invece la ritiene una misura “folle”.

Il microbiologo Andrea Crisanti non ha usato mezzi termini: “È una follia dal punto di vista giuridico ed epidemiologico”. Per l’esperto, limitare il lockdown ai soli non vaccinati “non ha nessun senso epidemiologico anche perché i vaccinati trasmettono” il virus.

Crisanti ha inoltre sollevato un tema non di poco conto, quello che riguarda cioè le persone che non si possono vaccinare per motivi di salute: “Uno che non si può vaccinare perché sta male che fa? Rimane a casa perché non si può vaccinare? La Costituzione non la prevede questa cosa”.

Di tutt’altro avviso Guido Rasi, ex direttore dell’Ema e consigliere del commissario Figliuolo, che ha detto in un’intervista de Il Giornale che “l’esperienza dell’Austria va valutata e anche imitata se la situazione dovesse peggiorare”.

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Rasi ha parlato anche di obbligo vaccinale, suggerendo di “estenderlo alle persone a contatto con il pubblico”. Una soluzione che, come ha ricordato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, “non è un tabù“.

Anche il virologo Fabrizio Pregliasco ha suggerito che in Italia si possa giungere a una misura simile al modello austriaco: “Mi

Per Pregliasco si tratta di una soluzione percorribile “perché il rischio di infezione nei contatti tra non vaccinati o tra vaccinati e non vaccinati è superiore”.

Per quanto sia vero che anche i vaccinati possono trasmettere il virus, il virologo ha osservato che “il contatto con soggetti non vaccinati fa sicuramente salire la probabilità di aumentare la diffusione del contagio”. Senza contare che una misura del genere tutelerebbe innanzitutto le vite dei non vaccinati, “più vulnerabili a un’infezione grave in caso di alta circolazione virale”.

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