Coldiretti e danni da maltempo

La Coldiretti ha stilato un elenco dei danni provocati da freddo, gelo e precipitazioni.  Molti animali sono morti, intere coltivazioni di ortaggi sono andate distrutte, e non si contano le aziende rimaste isolate per problemi legati alla circolazione causati dalle abbondanti nevicate. L’organizzazione degli imprenditori agricoli presenta il conto dei danni causati dai cambiamenti climatici,  e dall’eccezionale ondata di maltempo, che  ammonterebbe a più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali. Stando al report illustrato da Coldiretti sulla base dei dati del Crea nel fare il un primo bilancio della devastazione provocata nelle campagne dal gelo e dalla neve nell’Italia del centro sud,   dove sono state raggiunte temperature del tutto anomale, sono state colpite regioni importanti per la fornitura di verdure e ortaggi, che oggi presentano migliaia di ettari di verdure pronte per la raccolta bruciate dal maltempo, con possibili effetti sui mercati dove, a questo punto, si rende di primaria importanza vigilare su possibili speculazioni. Siamo di fronte,  sottolinea la Coldiretti,  ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Siccità e bombe d’acqua con forti piogge a carattere alluvionale, ma anche gelate estreme e picchi di calore anomali si alternano durante l’anno e lungo tutta la Penisola. Anomalie che si evidenziano anche a livello territoriale come in questi giorni in cui, mentre al nord, come in Veneto nella provincia di Padova, non piove da 40 giorni e i livelli dei grandi laghi del nord, dal Maggiore a quello di Como, sono al di sotto della media, nel Mezzogiorno sono caduti quantitativi record di neve e le temperature sono proibitive, con pesanti danni alle coltivazioni e agli allevamenti. Non solo: oltre alle verdure pronte per la raccolta andate in fumo, si contano serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve, e una pesante moria di animali che bevono acqua ghiacciata o non riescono neppure ad essere abbeverati a causa del congelamento delle condotte idriche, mentre le verdure salvate e il latte raccolto viene consegnato con difficoltà per i problemi di viabilità soprattutto nelle aree interne. Insieme agli agricoltori, inoltre, a pagare il conto dei cambiamenti climatici,  sottolinea la Coldiretti,  rischiano di essere anche i consumatori, che subiscono gli effetti delle speculazioni in una situazione in cui i prezzi degli ortaggi aumentano in media del 200% dal campo alla tavola.

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