Cesare Battisti è in Italia: andrà in carcere a Oristano

Cesare Battisti è finalmente arrivato in Italia. L’aereo, proveniente dalla Bolivia, su cui viaggiava il terrorista è atterrato alle 11:36 all’aeroporto di Ciampino. Per l’ex leader dei Pac, condannato all’ergastolo, ora si aprono le porte del carcere di Oristano. “Ora so che andrò in prigione”, ha dichiarato Battisti ai funzionari dell’Antiterrorismo.

Il terrorista è sceso dall’aereo senza manette accennando un sorriso beffardo. Ad attendere il suo arrivo il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e il titolare del Viminale, Matteo Salvini. Dopo essere stato portato all’interno di una saletta dello scalo romano ha lasciato, dopo poco più di un’ora, Ciampino a bordo di un’auto della polizia.

Sull’aereo che lo riportava in Italia, Battisti ha parlato della sua vita ma anche della fuga dal Brasile alla Bolivia. L’ex terrorista dei Pac, secondo quanto si apprende da fonti investigative, per tutto il viaggio non ha mostrato segni di disperazione nonostante lo attendesse il carcere a vita: in volo è stato tranquillo e ha dormito per diverso tempo

“Finalmente l’assassino comunista Cesare Battisti torna nelle patrie galere. Giornata storica per l’Italia, state con noi”, ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, trasmettendo l’arrivo di Cesare Battisti in Italia dalla Bolivia. “Ci sono voluti 37 anni per vedere qui questo balordo che mi sembrava sogghignante nonostante i morti che ha sulle spalle. Comunque, una bella soddisfazione”, ha aggiunto.

“A nome di 60 milioni di italiani ringrazio le forze dell’ordine. Il clima è cambiato, chi sbaglia paga. Va in carcere un assassino, un delinquente che non ha mai chiesto scusa”, ha aggiunto il vicepremier nella conferenza stampa approntata sulla pista dell’aeroporto di Ciampino. L’arresto di Cesare Battisti, ha quindi sottolineato, non è un “punto d’arrivo ma un punto partenza. Sono sicuro che le forze dell’ordine, con i servizi d’intelligence, potranno riassicurare alle galere altre decine di delinquenti, vigliacchi e assassini che sono in giro per il mondo a godersi la vita”.

Per il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, “la cattura di Cesare Battisti è un grande risultato che dovevamo non solo in astratto perché avesse effettività la giustizia, ma soprattutto ai familiari delle vittime”. Il premier ha sottolineato il “grande lavoro di squadra” non solo a livello di governo ma anche “con le forze di intelligence, di polizia, di Interpol, a tutti i livelli”. “Osservo solo – ha quindi spiegato il presidente del Consiglio – che abbiamo garantito il percorso più sicuro e veloce perché Battisti arrivasse in Italia: ho parlato con il presidente del Brasile e ribadisco il grazie del governo sul cambiamento di rotta che è stato determinato. Grazie anche al governo boliviano per la collaborazione”.

“Oggi diciamo al mondo che nessuno può sottrarsi alla giustizia italiana. Battisti si è macchiato di reati gravissime. Sono passati tanti anni ma le ferite non sono state lenite. Questo è il risultato di una squadra che lavora compatta, non solo del governo e delle forze dell’ordine ma di tutte le istituzioni italiane. E’ un risultato storico”, sottolinea il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

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