Caso Cucchi, nelle intercettazioni le prove dei depistaggi

Continua a tenere banco il caso Cucchi, con gli inquirenti che hanno aperto diversi filoni di inchiesta. Novità importanti arrivano nelle indagini condotte contro i carabinieri accusati di depistaggio e di aver dichiarato il falso. Alcune prove importanti emergerebbero da una serie di intercettazioni.

 La conversazione in questione, quella che proverebbe il depistaggio da parte di alcuni carabinieri, il comandante della stazione di Tor Sapienza, il maresciallo Massimiliano Colombo, confiderebbe all’appuntato Colicchio che gli inquirenti dovrebbero indagare e accusare per falso anche i suoi superiori. La telefonata analizzata dai giudici e dagli inquirenti sembrerebbe portare alla luce una macchina omertosa messa in moto per coprire l’omicidio di Stefano Cucchi, brutalmente picchiato in carcere dopo il suo arresto per detenzione di sostanze stupefacenti.

 Al momento sono sei le persone indagate per falso (cinque carabinieri e l’avvocato Di Sano), ma non è da escludere che le persone coinvolte, o quantomeno informate dei fatti, possano essere di più. Starà ai giudici provare a ricostruire la filiera che ha nascosto le reali cause della morte di Stefano Cucchi. Quello che resta da capire è da chi sia partito il primo ordine, chi sia intervenuto materialmente in prima persona e in quale modo. Non si esclude che, direttamente o indirettamente, possa essere coinvolta tutta la catena di comando.

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