Allarme Bonus 200 euro: chi potrebbe non riceverlo

Non è ancora certa la data in cui autonomi e liberi professionisti potranno fare domanda. C’è però quella perentoria di scadenza. E le risorse sembrano non bastare per tutti

Il cammino del Bonus 200 euro, la misura una tantum dal Governo per compensare la perdita di potere d’acquisto degli italiani, trova sempre più ostacoli (qui spieghiamo chi deve fare domanda all’INPS entro il 31 ottobre). L’ultimo di questi scogli si è trasformato in un vero e proprio allarme per migliaia di lavoratori, che si dovranno cimentare con l’ennesimo “click day” per poter incassare il contributo.

A partire da quando si può richiedere il Bonus

Non è ancora certa la data in cui lavoratori autonomi e liberi professionisti potranno fare domanda per il Bonus 200 euro. In un primo momento si era parlato del 15 settembre, ma il limite temporale sembra destinato ad allontanarsi. Secondo l’Adepp, l’Associazione degli Enti previdenziali privati, la procedura non sarà attiva prima del 20 settembre.

Per ottenere il via libera, bisogna attendere la registrazione del decreto attuativo da parte della Corte dei Conti (che dal 23 agosto sta vagliando il testo) e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Due giorni dopo quest’ultima, da far passare per “esigenze tecniche”, si potrà partire. Si tratta, ricorda l’Adepp, di “tappe necessarie per poter applicare la misura”.

Non appena sarà stabilita una data di partenza ufficiale, sui siti dell’INPS e dei singoli Enti di categoria verrà predisposta una sezione apposita attraverso la quale inviare le domande.

Bonus a rischio per 400mila lavoratori

Secondo Confesercenti, sarebbero circa 400mila i lavoratori indipendenti – autonomi, professionisti e micro imprenditori – che rischiano di non ricevere l’incentivo economico perché messi in difficoltà dalla “corsa all’ennesimo click day”. Le richieste verranno infatti prese in carico sulla base dell’ordine cronologico di ricezione.

“Una lotteria inaccettabile”, l’ha definita Confesercenti. Perché le modalità prevedono l’erogazione del contributo fino ad esaurimento delle risorse disponibili e pertanto “tagliano automaticamente fuori tutti coloro che presentano istanza in un secondo momento”. L’allarme trova riscontro, secondo l’associazione delle imprese italiane, anche sul fronte delle risorse.

I 600 milioni di euro stanziati grazie al Decreto Aiuti bis per i lavoratori non dipendenti basterebbero solo per 3 milioni di persone (ne avevamo parlato anche qui). Sono però almeno 3,4 milioni gli italiani che nel 2021 hanno comunicato un reddito ISEE non superiore ai 35mila euro e che, quindi, rientrano tra i possibili beneficiari del Bonus. “Fino a 400mila lavoratori, ma forse anche di più, rischiano dunque di essere esclusi da un sostegno che dovrebbe essere un loro diritto”, conclude Confesercenti.

Entro quando fare domanda

Esiste inoltre una data perentoria entro la quale effettuare la richiesta del Bonus: il 30 novembre, che è anche il termine ultimo per l’invio telematico della dichiarazione fiscale all’Agenzia delle Entrate. Ciò consentirà ai beneficiari di poter effettuare l’autodichiarazione sul possesso del requisito del reddito “con maggiore consapevolezza”, si legge ancora nella nota dell’Adepp.

Inoltre, le Casse hanno “effettuato un approfondimento sullo stanziamento operato dal Governo (e integrato con il Decreto Aiuti bis) che si rivela capiente rispetto alla platea dei beneficiari“. Si parla di 95,6 milioni di euro per i professionisti iscritti agli Enti privati, la cui platea di beneficiari dovrebbe essere di circa 477mila unità.

L’Adepp sembra però sgomberare il campo dall’allarme paventato da Confesercenti, affermando che “non c’è il rischio che i soggetti in possesso dei requisiti non accedano al Bonus”.

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