Marino in trincea

Ignazio Marino, arrivato al Nazareno con la Boschi, irrompe nella direzione dei democrat e parla di Mafia Capitale: “Ho cacciato i ladri e i mafiosi”. Il suo intervento è stato molto ascoltato, anche se accompagnato da pochissimi applausi. Accusa senzi mezzi termini che il Pd di Roma di averlo ostacolato nel cambiamento. L’argomento è il “mondo di mezzo”,  con Buzzi e Carminati indiscussi protagonisti, scoperchiato a suon di arresti: “Appena mi sono insediato vedevo cose alla Blade Runner e ho avuto difficoltà con il precedente governo e ci sono voluti cinque mesi per convincere Saccomanni per fare arrivare la Guardia di Finanza in Campidoglio”. Racconta poi della sfida vinta per la discarica di Malagrotta ed avverte dell’arrivo di settecento nuovi autobus per Roma. Marino vuole schivare i colpi dell’inchiesta perchè i veri problemi li ha in casa con quattro consiglieri arrestati. Oggi torna a riunirsi il consiglio comunale per surrogare i quattro consiglieri.  In secundis, c’è la commissione d’inchiesta che relazionerà sul grado d’infiltrazione mafiosa del Comune. Girano scenari che ipotizzano le sue dimissioni per farlo ricandidare con un nuovo consiglio comunale ben lontano dalle ombre. Questo è però improbabile perchè il Pd di Roma è da bonificare e il commissariamento di Matteo Orfini durerà fino a dicembre. Per ora Marino deve montare in bici e pedalare senza chiedersi se reggerà fino al 2018.

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