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MILANO – Loro gli hanno chiesto una foto, lui ha rifiutato. I suoi fan hanno insistito, Fedez ha dato in escandescenza. Chi ci ha rimesso alla fine? Una povera bottiglia che, lanciata dal rapper, si è frantumata su una vetrata per poi ferire leggermente alla testa una ragazza. In sostanza, è così che è finita la serata del noto rapper: in rissa. Ma lui è “un Vip”, può permetterselo e deve “essere tutelato”.
Sono le 5 e 30 e Fedez è seduto a un tavolo della discoteca Just Cavalli Hollywood insieme ad alcuni suoi amici. Quando a un certo punto alcuni ragazzi si avvicinano per chiedergli degli autografi e dei selfie. Lui rifiuta e ne scaturisce un battibecco che poi si inasprisce, complice forse anche i fumi dell’alcol e le luci del locale. Scocciato, quindi, Fedez impugna con valore una bottiglia e la scaraventa contro una vetrata. Il povero oggetto, che non c’entrava niente, si frantuma contro una vetrata e i suoi frammenti schizzano sul viso di una ragazza, ferendola leggermente. La ragazza è stata poi ricoverata all’ospedale Fatebenefratelli.
A quel punto il Vip avrebbe voluto lasciarsi tutto alle spalle, locale, bottiglie, feriti e i fan increduli. Ma i buttafuori lo hanno trattenuto e lui ha chiamato la polizia per chiedere un intervento. Non riuscendo a lasciare la discoteca neppure con l’arrivo degli agenti, Fedez ha inveito contro i poliziotti accusandoli di non fare bene il proprio lavoro e ha annunciato che avrebbe sporto querela contro di loro. E così ha fatto. Poco dopo si è presentato in questura denunciando il cattivo operato delle forze dell’ordine che, sempre da quanto riferito in via Fatebenefratelli, non lo avrebbero tutelato adeguatamente in quanto personaggio famoso. Inoltre, a suo dire gli agenti avrebbero operato un abuso di potere evitando di farsi identificare e non identificando a loro volta i buttafuori che gli avevano impedito di lasciare subito la discoteca. Una brutta disavventura per il rapper Vip. E ad ascoltarlo verrebbe da credere che ci sono cittadini di serie A e B.
Alessandro Moschini
