Una coppia assai strana, tra monotonia e delusioni

Fare spazio a tutte le interpreti: queste le probabili intenzioni del regista Antonio Mastellone in ‘La strana coppia’, dalla pièce di Simon, con Claudia Cardinale e Ottavia Fusco, in scena al napoletano Teatro Augusteo di Napoli fino a domenica 15 aprile 2018.

Una ricerca dunque di equilibrio interpretativo in cui vengono meglio valorizzati i ruoli interpretati di Patrizia Spinosi, Lella Giulivo, Maria Rosaria Virgili, da Mastellone, già assistente di Squitieri, che ha usato i suoi appunti.

La volontà di costruire un impianto corale, si evince pure nella recitazione della Cardinale che si presenta – ed ancora di più si conferma man mano nelle successive scene – più sommessa e discreta, nell’intento di dare spazio anche alle altre figure, sicuramente meno incisive e complesse.

Lo spettacolo, da un progetto registico di Pasquale Squitieri, è stato  presentato dalle due attrici – entrambe legate strettamente dal punto di vista umano quanto professionale – allo scomparso regista, come ‘una sfida e un divertimento’ che hanno deciso di ‘abbracciare, produrre e promuovere’.

Ampiamente noto per il riuscitissimo film con Walter Matthau e Jack Lemmon, il lavoro di Simon ha pure una versione femminile, interpretata in Italia da Monica Vitti e Rossella Falk.

Ma di questa versione al femminile de ‘La strana coppia’ di Neil Simon, si continua a parlare, dal suo debutto l’anno scorso, soprattutto per la presenza sul palcoscenico dei due grandi amori di Squitieri: la sua storica compagna di vita e la sua ultima moglie, che per i contenuti e la resa in scena di questo lavoro che, tra l’altro, è caratterizzato da un’azione lenta e cadenzata che sottolinea il dramma della solitudine interiore di quelle separate che sono costrette ad accettare uno status che mai avrebbero scelto. Ma non conquista il pubblico questo lavoro, almeno quello napoletano, che rimane misurato anche nell’applauso finale.

Lo spettacolo parte da una partita a poker in casa di Olivia, tra  quattro amiche che precede l’arrivo di Fiorenza, appena lasciata dal marito dopo un lungo rapporto matrimoniale e visibilmente tentata dall’idea del suicidio, che viene ospitata dall’amica. Ma, questa, presto la trova insopportabile, come d’altronde anche le altre componenti del gruppo del poker e finirà con l’abbandonarla anche lei anzi, col metterla alla porta, facendole provare un nuovo rifiuto che stavolta verrà però vissuto da ‘Fio’ con acquisita maturità, fatalismo e soprattutto con un’emancipazione impensabile nel primo dei due atti.

È evidente, nella interpretazione dei vari attori, inclusi i due unici uomini, lo sforzo di rivitalizzare certe battute che appaiono datate, scritte da Neil Simon negli anni ‘60.

Nicola D’Ortona e Angelo Russo giungono in scena come due simpatici vicini di casa spagnoli, papabili corteggiatori, quasi giunti dal cielo, soprattutto per Olivia, che intravvede in loro una concreta possibilità di evasione e di ritorno al piacere di sentirsi donna.

Saranno proprio i due coinvolgenti iberici dall’improbabile accento castigliano che fa inevitabilmente sorridere, incapaci di penetrare psicologicamente nel mondo femminile eppure sensibile al dramma di una donna più volte delusa nell’amore come nell’amicizia, a garantire il lieto fine: saranno felici di accogliere Fiorenza, messa alla porta da una cinica Olivia, peraltro sovraccaricata da un orso troppo pesante per le sue spalle, per quanti scelto deliberatamente.

Al di là della supremazia data dallo spessore, dal ruolo e dalla carriera di Claudia Cardinale, Ottavia Fusco ha al suo attivo un passato interessante, incominciando dalla ricerca – Il Teatro del suono di Andrea Liberovici – e dimostra una certa capacità di coinvolgimento dal punto di vista della comicità, al di là della innegabile difficoltà di attualizzare il testo di Simon e riuscire a rendere partecipe il pubblico in maniera concreta e continuativa.

Anche l’argomento non certo facile da rendere, gioca un ruolo determinante nell’atteggiamento alquanto misurato degli spettatori, incominciando dalle insofferenze tipiche di qualsiasi genere di convivenza e non esclusivamente della vita di coppia tradizionale. Nevralgica la contrapposizione tra ordine e disordine, come i modi differenti di intendere e di vivere la condizione di single che meriterebbero maggiore incisività e così la complicità e l’ironia che ispirano fin dal titolo, la commedia di Neil Simon: La strana coppia.

Una coppia che appare davvero strana al pubblico incuriosito dal vedere in scena due vedove dello stesso uomo che per suo desiderio e per amore suo accettano di stringere alleanza per rendere concreto il suo ultimo sogno, portato in scena postumo. Squitieri, infatti, è scomparso nel febbraio dello scorso anno prima di potere dirigere le due in teatro, dopo avere promosso l’incontro tra le due principali dinne della sua esistenza ed essere riuscito a coinvolgerle nel suo progetto finale. Tanto che Claudia – che ha amato Pasquale per una vita di un amore completo, anticonformista ma duraturo – e Ottavia – sposa e ufficialmente compagna dell’ultimo periodo dell’irrequieto regista – che gli sono state vicine sino all’attimo terminale,  e ne hanno seguito il feretro una sotto il braccio dell’altra – dimostrando come lui desiderava più di tutti che ‘l’amore unisce’ sempre – si sono impegnate, come promesso, nel realizzare quel progetto artistico che per Squitieri rappresentava la concretizzazione del suo modo di intendere le relazioni interpersonali e la vita stessa.

 ‘La gelosia non ha senso davanti alle grandi prove della vita. Anche perché io non mi sono mai sentita abbandonata. Vivevamo separati, io a Parigi lui a Roma, ma finché ha potuto è venuto sempre a trovarmi. A Parigi aveva la sua stanza, poteva arrivare quando voleva. E anche se alla fine non riuscivamo a vederci, ci sentivamo spesso. In realtà non ci siamo mai lasciati’,  -ricorda Claudia e spiega: ‘Ho conosciuta Ottavia quando Pasquale stava già molto male. Erano sposati da due anni. Ho apprezzato il modo in cui lei gli è stata vicina. Ho capito quanto anche gli volesse bene. In ricordo di Pasquale, del suo amore, abbiamo accettato la sfida’.

Nota per il rituale dell’applauso con cui la Cardinale viene puntualmente accolta dal pubblico al suo atteso arrivo sulla scena, notevolmente distanziato rispetto all’iniziale approccio delle altre figure femminili. Un’usanza, quella del battimano, peraltro tipica del teatro comico-boulevardier e non certo di altri generi come questo dove, invece, rischia di produrre la distrazione dello spettatore e stempera il fondamentale coinvolgimento della platea.

Giorni e orari spettacoli

Domenica 8 alle ore 18:00. Martedì 10 alle ore 21:00. Mercoledì 11 alle ore 18:00. Giovedì 12 alle ore 21:00. Venerdì 13 alle ore 21:00. Sabato 14 alle ore 21:00. Domenica 15 alle ore 18:00.

Teresa Lucianelli

Circa Redazione

Riprova

COSMOS’FLAG – personale di Lorenza Morandotti, Castel Baradello dal 04-mag al 30-giu 2024

DAL 3 MAGGIO AL 30 GIUGNO 2024 COSMOS’ FLAGS LA PERSONALE DI LORENZA MORANDOTTI A …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com