Turchia: governo accelera processo di riforma politica per riprendere percorso adesione Ue

I ministri degli Esteri, della Giustizia, dell’Interno e delle Finanze turchi hanno concordato di “accelerare il processo di riforma politica”. Lo ha annunciato il capo della diplomazia della Turchia, Mevlut Cavusoglu, parlando durante la conferenza stampa al termine della riunione del “Gruppo d’azione di riforma”, che valuta il programma per il processo di adesione all’Unione europea, organizzata a ieri ad Ankara dopo tre anni di stallo. L’ultima si era infatti tenuta nel 2015. Oltre a Cavusoglu all’incontro hanno partecipato il ministro della Giustizia Abdulhamit Gul, quello dell’Interno Suleyman Soylu, e il responsabile del dicastero delle Finanze Berat Albayrak. “Nell’imminente processo, tutte le nostre istituzioni e la Direzione degli affari europei del ministero degli Affari esteri si concentreranno sui capitoli negoziali sul sistema giudiziario, i diritti fondamentali, la liberta’ e la sicurezza”, ha detto Cavusoglu, precisando che Ankara collaborera’ ulteriormente con il Consiglio d’Europa nel prossimo periodo. Per quanto riguarda le relazioni con l’Ue, la Turchia continuera’ a lavorare sui sei punti di riferimento rimanenti per avviare il processo di liberalizzazione dei visti, ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, osservando che la Turchia riprendera’ gli incontri di dialogo ad alto livello con le autorita’ di Bruxelles. “Ma abbiamo anche aspettative dall’Ue”, ha aggiunto, in particolare il processo di liberalizzazione dei visti. “Ankara vuole vedere una risposta per questi sforzi”, ha sottolineato Cavusoglu, ribadendo le aspettative della Turchia per un miglioramento dell’accordo di unione doganale.

Da parte sua il ministro della Giustizia, Abdulhamit Gul, ha dichiarato che “il prossimo periodo sara’ un’epoca in cui la fiducia nei confronti della magistratura aumentera’, mentre la riforma del sistema giudiziario accelerera’”. In una dichiarazione congiunta diffusa al termine della quarta riunione del Gruppo d’azione di riforma, Ankara ha annunciato che la Turchia ha revocato la deroga alla Convenzione europea sui diritti umani (Cedu) come previsto dall’articolo 15 della Convenzione dopo lo stato di emergenza. La dichiarazione ha rilevato che il gruppo di riforma ha valutato lo stato post-emergenza e il processo di riforma politica della Turchia in linea con l’offerta di adesione all’Ue, sottolineando che il gruppo e’ determinato a proseguire le riforme in materia di giustizia e diritti fondamentali. Secondo la dichiarazione, tali riforme saranno applicate piu’ velocemente grazie al nuovo sistema di governo presidenziale. Nella dichiarazione si legge inoltre che “le minacce economiche nei confronti della Turchia, le dichiarazioni e l’atteggiamento dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sono una buona opportunita’ per la Turchia e l’Ue di comprendere il valore reciproco” dei loro rapporti.

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