Renzi: un rimpasto non farebbe male al governo

Renzi: faremo la riforma elettorale entro sette giorni, niente alibi
Il leader del Pd accelera i tempi. Renzi: “Non attacco il governo”, ma un rimpasto nell’esecutivo con l’avvicendamento di alcuni ministri (Saccomanni, Zanonato e Lupi) non sarebbero sgradito. Dimissioni Fassina: “Renzi padrone del partito”

C’è una priorità su tutte per il leader del Pd, Matteo Renzi: andare “fino in fondo al di là degli equilibri della maggioranza per mettere mano alla riforma elettorale. “In tre giorni abbiamo fatto più che in tre anni, la prossima settimana tentiamo di chiudere”, ha spiegato il segretario che vede, dietro l’altolà di Angelino Alfano sulle unioni civili, solo “un’arma di distrazione di massa” per rinviare la legge elettorale.
In cima alla lista di Renzi ci sono sempre la riforma elettorale e subito dopo, vista anche la complessità della materia, il job act, una riforma che al momento, ha spiega la responsabile Lavoro Marianna Madia, è un cantiere aperto, dove “la questione contrattuale, come l’articolo 18, non sono al centro”.

Renzi: “Non attacco il governo” – Ancora una volta, nella conferenza stampa al termine della segreteria, Renzi ha assicurato di non avere il governo nel mirino, anzi “mette in difficoltà il governo chi lo vuole far stare fermo, non chi lo sprona a risolvere i problemi italiani”. Ma le bordate del segretario Pd hanno pesato come pietre sugli alleati di governo, Alfano in primis, e anche tra i compagni di partito: Stefano Fassina si è dimesso in modo irrevocabile, consapevole che i suoi spazi di manovra, dentro un esecutivo nel quale Renzi vorrà dettare la linea, sono sempre più ristretti. D’altra parte lo stesso leader del Pd non ha fatto niente per lasciar pensare il contrario: “Fassina? Fassina chi?”, è stata la reazione con una punta di sarcasmo con cui il sindaco di Firenze liquida la domanda sulla richiesta di rimpasto, avanzata proprio dal viceministro alla luce dei nuovi pesi di forza dopo il congresso Pd.

Fassina: “Renzi padrone del partito” – “E’ responsabilità di Renzi, che ha ricevuto un così largo mandato – ha dichiarato Fassina spiegando le sue dimissioni – proporre uomini e donne sulla sua linea”. Di conseguenza, “restituisco irrevocabilmente il mio incarico a Letta. Ringrazio il presidente per la fiducia che mi ha concesso. Ringrazio anche il ministro Saccomanni per l’opportunità che mi ha dato per lavorare con lui. Ringrazio i colleghi, il viceministro Casero e i sottosegretari Giorgetti e Baretta per l’ottima intesa che abbiamo avuto. Continuerò a dare il mio contributo al governo Letta dai banchi della Camera”.

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