Renzi a Milano, missione Expo

Matteo Renzi  a Milano prima del vertice sull’Esposizione universale ha visitato la scuola elementare Massaua,  accolto dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e da alcune decine di bambini che lo aspettavano nel cortile, con i genitori e i nonni in curiosa attesa oltre alla recinzione. Presenti tra  il pubblico  una decina di insegnanti della scuola San Giusto che, indossando cappelli da cuoco, mostravano all’indirizzo del premier dei cartelloni per chiedergli di salvarli dal passaggio alla competenza statale da quella comunale.   A quanto si è saputo, la scuola visitata questa mattina dal capo del governo  è stata scelta dopo una lettera inviata a Roma sui finanziamenti per il rifacimento degli edifici scolastici,  perché  la struttura è fra le più vecchie della città. Renzi si è rivolto agli alunni dicendo di considerarli molto importanti, perchè anche se non votano rappresentano l’Italia del futuro. Agli alunni  ha donato una copia della Costituzione.  Si è poi recato alla sede dell’Expo dove è allestito un banchetto della Lega Nord,  ed alcune decine di manifestanti che esponevano cartelli e bandiere rosse e chiedevano urlando uno stop agli sgomberi,  una casa per tutti e definendo l’Expo una truffa.  Un cordone di polizia li ha tenuti in via Dante, a una cinquantina di metri dalla sede della società. Raffaele Cantone parlando a Radio Città Futura in qualità di presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione ha chiarito che riguardo all’Expo non intende fare da spettatore, perché ogni controllo ha senso se si ha la possibilità di incidere. Si è detto convinto di essere sulla stessa linea di pensiero del premier. “I comitati d’affari fanno male quanto la criminalità organizzata”,   ha proseguito Cantone,  “distruggono l’economia e la concorrenza e scaricano sullo Stato e sui cittadini i costi del loro malaffare.”.  Ravvede quindi la necessità di reintrodurre reati come il falso in bilancio, rivedendo i tempi della prescrizione, perché  sarebbe utilissimo, così come sarebbe opportuno qualche ritocco alla legge Severino, per dare maggiori poteri all’Autorità anti-corruzione”. Cantone ha scritto buona parte della legge anti-corruzione che può essere sia un insieme di meri adempimenti burocratici,  o divenire una vera disposizione concreta. La trasparenza può essere quindi finta e non di qualità, oppure l’opposto. Quindi ha senso quanto dichiarato da Cantone a Radio Città futura. Ad esempio l’Anac, autorità nazionale anti-corruzione, non si può occupare di singoli appalti ed avrà bisogno per l’Expo di personale, tecnici, investigatori, strutture e poteri specifici. Renzi che ben conosce la realtà ha parlato dell’operatività di una task force per entrare nel reticolo di interessi. Interessi di lobby di potere. Se parliamo di lobby intendiamo che la politica funge da “spalla”. I primi attori sono altri. Scendendo in campo Cantone, che esclude il ruolo di spettatore, il gioco cambierà…

Cocis

 

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