Reddito di inclusione da 485 euro al mese

Da gennaio 2018 spariscono il sostegno all’inclusione attiva (SIA) e l’assegno di disoccupazione (ASDI) per i disoccupati a fine NASpI, sostituiti dal nuovo strumento di sostegno alla povertà ReI: il reddito di inclusione spetterà però soltanto a chi possiede determinati requisiti ISEE. Pronti due miliardi l’anno per un’assistenza che si rivolge a circa 660mila famiglie, ovvero 1,8 milioni di persone, a partire dal 2018.

Il Reddito di Inclusione viene versato su 12 mensilità, per un massimo di 18 mesi. Il sussidio – che dura fino a 18 mesi, con importo minimo di 190 euro per i single fino a un massimo di 485 euro per i nuclei familiari con almeno cinque componenti – è previsto da un decreto legislativo approvato nel Consiglio dei Ministri del 9 giugno 2017, attuativo di una delega, soggetto a discussione in Parlamento per i necessari pareri per poi essere approvato in versione definitiva.

I beneficiari per rientrare nel Reddito di inclusione devono avere un reddito Isee sotto i 6mila euro e un patrimonio immobiliare inferiore ai 20mila euro: le risorse a disposizione per il reddito di inclusione sono circa due miliardi di euro l’anno nei prossimi anni,  ha dichiarato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine del Cdm che ha approvato il decreto per la lotta alla povertà: ‘La misura appena approvata per la lotta alla povertà nella prima fase si rivolgerà a 660 mila famiglie, di cui 560mila con figli minori’. La priorità verrà data ai nuclei con almeno un figlio minorenne o con disabilità anche se maggiorenne, a quelli con una donna in stato di gravidanza o un over50 in disoccupazione.

 Per chiederlo, bisogna presentare domanda, attraverso specifici sportelli comunali che verranno istituiti sul territorio. Sono previste procedure veloci, meno di un mese per incassare la prima mensilità. Lo sportello che raccoglie le istanze ha infatti dieci giorni di tempo per trasmettere la documentazione all’INPS, che ha cinque giorni per il via libera. E’ possibile poi fare una domanda di rinnovo, nel caso in cui sussistano ancora i requisiti, ma solo dopo sei mesi dal termine del precedente trattamento. Il Rei verrà pagato attraverso un specifica Carta di Pagamento elettronica, una sorta di prepagata sui cui viene addebitata la somma spettante mensilmente.

Verranno esclusi coloro che nei due anni precedenti la richiesta hanno acquistato auto, moto, barche. La dichiarazione Isee per accedere al Rei sarà, inoltre, precompilata.

L’aiuto del reddito di inclusione sarà su base mensile, per un periodo tanto maggiore quanto più è numerosa la famiglia. Il totale periodo di sostegno continuativo non potrà superare i 18 mesi e per ottenere un secondo contributo mensile dopo tale periodo si dovranno attendere altri sei mesi.

Il ReI prevede anche la presa in carico del lavoratore in un programma di politiche attive tramite un ‘progetto personalizzato’ di inserimento / reinserimento lavorativo e inclusione sociale, che dovrà indicare obiettivi generali e risultati specifici nonché i sostegni, in termini di interventi e servizi, di cui il nucleo necessita, oltre al beneficio economico connesso al ReI e, infine, gli impegni a svolgere specifiche attività, a cui il beneficio economico è condizionato, da parte dei componenti il nucleo familiare. Questo progetto viene messo a punto tenendo conto di una serie di valutazioni, relative a situazione lavorativa, profilo di occupabilità, educazione, istruzione e formazione, condizione abitativa, reti familiari, di prossimità e sociali della persona.

 

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