Morto Zygmunt Bauman, il filosofo della ‘società liquida’

E’ morto all’età di 91 anni Zygmunt Bauman, filosofo polacco noto per la sua teoria sulla società liquida. Ne danno notizia i media polacchi, tra cui Gazeta Wyborcza.

Figlio di ebrei Bauman, fuggì da Poznań – sua città natia – in Urss, quando nel 1939 la Polonia fu invasa dai tedeschi. Comunista, dopo la guerra diventò militante sovietico: inizialmente su posizioni ufficiali marxiste-leninste, dopo la destalinizzazione si avvicinò a Antonio Gramsci e Georg Simmel. Alla fine degli anni ’60 perse la cattedra che aveva a Varsavia ed emigrò a Tel Aviv, in Israele, prima di spostarsi definitivamente nel Regno Unito, a Leeds, dove è stato professore di sociologia (dal 1971 al 1990), e dove è morto oggi.

La fama come sociologo arriva negli anni ’80 con i suoi studi sulla cultura della modernità, su nazismo e Olocausto. Nel 1989 gli fu attribuito il premio Amalfi per la sociologia e le scienze sociali, nel 1998 ottenne il premio Theodor Adorno della città di Francoforte. Tra le sue opere più conosciute, “Dentro la globalizzazione – le conseguenze sulle persone”, “La solitudine del cittadino globale”, “Modernità liquida”, “La società sotto assedio”.

SOCIETA’ LIQUIDA – La notorietà di Bauman è soprattutto legata al concetto di “modernità liquida“, espresso nell’omonimo saggio pubblicato nel 2000, e riferito alla condizione della posmodernità, dove i confini e i riferimenti sociali si perdono, e dove si perde la stessa società pubblica. La fluidità moderna ha a che fare con la crisi dello Stato, e quindi con la crisi delle ideologie e dei partiti.

Nella modernità attuale tutto è permeato dalla ‘liquidità’, dice Bauman,  che è la caratteristica di base dei liquidi fluidi. Il mondo di oggi, che altri studiosi hanno definito postmoderno o tardo moderno, frutto della globalizzazione, non ha né la struttura, né la solidità di un tempo. Le nuove forme di produzione e di rapporti umani sono anonime, liquide, mutevoli, effimeri. Ecco allora che la società pubblica, sempre più sotto assedio, è raffigurata da un simbolico reticolato-palizzata e ha come unico protagonista il Grande Fratello. L’individualismo sfrenato che emerge con la crisi della comunità, rende fragili i contorni della società e la trasforma, appunto, in una entità liquida.

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