Messico: salito a 85 numero vittime esplosione oleodotto

E’ salito a 85 il numero delle persone morte in Messico, a causa dell’esplosione di un oleodotto della compagnia statale Pemex a Tlahuelilpan, a circa 100 chilometri a nord di Citta’ del Messico. Lo ha reso noto oggi il ministro della Salute messicano Jorge Alcocer segnalando in conferenza stampa che 58 persone sono ancora ricoverate in ospedale. Il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador ha nel frattempo reso noto che oggi alle 10 (le 17 in Italia), il procuratore generale della Repubblica, Alejandro Gertz Manero, illustrera’ gli sviluppi delle indagini aperte per accertare le responsabilita’ della tragedia. L’esplosione e’ avvenuta venerdi’ sera mentre decine di persone stavano cercando di raccogliere la benzina che usciva a causa di una perdita provocata dalla perforazione illegale della conduttura.

L’esplosione aumenta l’attenzione del paese sulla strategia che il governo ha adottato per contrastare il furto di carburanti portato avanti dai cosiddetti “huachicoleros”. Secondo Lopez Obrador, la dinamica criminale ha prodotto ogni anno la perdita di circa 60 miliardi di pesos, l’equivalente di oltre tre miliardi di dollari statunitensi. A dicembre, il capo di stato ha deciso di assegnare a oltre 4000 elementi di Esercito, Marina e polizia, il presidio della rete di oleodotti e delle principali strutture di distribuzione e immagazzinamento della Pemex. Operazioni che possono contare anche con il contributo della Forza aerea. Quindi ha deciso di interrompere la distribuzione delle benzine in alcuni segmenti della rete, ogni volta che si registrano puntuali cali di pressione nel pompaggio, indice di un possibile furto in atto. Al momento, nelle zone in cui gli oleodotti sono chiusi, i combustibili vengono trasportati con un impiego massiccio di autocisterne. Il presidente denuncia inoltre il fatto che autorita’ di governo e della compagnia petrolifera statale Pemex hanno a vario titolo coperto o agevolato per anni i furti.

I sondaggi condotti presso l’opinione pubblica certificano che nel suo complesso la strategia e’ apprezzata, nonostante i disagi paralleli che sta provocando. Il piano ha portato a rallentamenti e sospensioni del servizio di distribuzione delle benzine in alcune zone del paese, tra cui quella in cui si e’ consumata la tragedia. In questo caso, nel mirino delle critiche finiscono i militari che, come testimoniano alcuni video, erano presenti sul posto ben prima dello scoppio della conduttura e assistevano apparentemente inermi al saccheggio del carburante portato avanti da decine e decine di persone. Tanto il presidente quanto i responsabili della Difesa hanno difeso l’operato delle forze di sicurezza spiegando che dopo aver tentato di dissuadere la folla hanno evitato interventi di “repressione violenta”.

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