Meritocrazia: No thanks

Si dice che in Italia il merito non venga valorizzato. Ma il vero nodo non sta nell’incapacità del nostro Paese di utilizzare al meglio il merito: già questo sarebbe meno preoccupante. La verità ingombrante, evidente, inconfutabile, è un’altra: l’Italia contrasta il merito. Lo svilisce, lo mortifica, lo isola, lo combatte, lo uccide». È con questa consapevolezza che è nato il libro “Meritocrazia: No thanks”, un’analisi che racconta la modernità e i suoi vizi, dove le logiche della “spintarella” prevalgono su quelle dell’onestà intellettuale; dove le filiere del demerito con forza distruttiva sbaragliano talento, impegno, esperienza. A raccontare l’elogio del malessere e le ricadute sociali di un sistema che indossa la maschera del perbenismo ingombrante e pronuncia falsi proclami sul merito, due donne siciliane: la professoressa Elita Schillaci, Ordinario di “Imprenditorialità, nuove imprese business planning” all’Università di Catania, presidente della Fondazione Sicilian Venture Philanthropy Foundation e anima della prima Fondazione italiana sul Merito; e Assia la Rosa, giornalista e responsabile dell’Agenzia I Press.Due generazioni a confronto, due esperienze che s’intrecciano, si interfacciano e si confrontano per guardare con fiducia al futuro. Domani, martedì 1 luglio, alle ore 17.00, nell’aula Toti dell’Università Luiss Guido Carli (Viale Romania 32, Roma), la presentazione ufficiale del libro. Ne discutono insieme alle autrici, il direttore generale della Luiss Giovanni Lo Storto e l’Ordinario di Economia e Gestione delle imprese della Luiss Matteo Caroli.

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