Un'auto della pattuglia della Guardia di Finanza al lavoro in provincia di Pisa in una foto d'archivio. ANSA / FRANCO SILVI

Mafia, confiscati beni per dieci milioni ai fratelli Graviano

Confiscati ai fratelli Graviano beni per oltre dieci milioni di euro. I finanzieri del Gico di Palermo hanno eseguito il provvedimento emesso dal tribunale nei confronti di Benedetto, Filippo, Giuseppe e Nunzia Graviano.

La confisca riguarda tre distributori di carburante, dieci immobili tra villini, appartamenti e terreni, una rivendita di tabacchi e un parcheggio. I Graviano sono ritenuti tra i responsabili delle stragi mafiose del ’92.

Benedetto Graviano, 60 anni, e i fratelli Filippo, di 57, Giuseppe, di 55, e Nunzia, di 50, sono i componenti più noti della famiglia. In particolare Filippo e Giuseppe, sono stati condannati all’ergastolo come responsabili delle stragi di Capaci e via D’Amelio in cui furono uccisi i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino insieme agli agenti di scorta, mentre Benedetto e Nunzia hanno scontato pene detentive in carcere per associazione mafiosa.
Le indagini, svolte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno permesso di evidenziare l’infiltrazione della criminalità organizzata nella la gestione di attività operanti nei settori delle scommesse, della ristorazione, della rivendita di tabacchi e della vendita al dettaglio di carburante. Proprio in quest’ultimo settore i fratelli Graviano avevano investito ingenti capitali, acquisendo, sin dai primi anni ’90, aree di servizio di rilevanti dimensioni nei pressi dell’ingresso autostradale del capoluogo siciliano.

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