Le famiglie contro il gender a scuola con una manifestazione promossa da  ProVita in collaborazione con altre associazioni che  puntano l’indice contro i progetti di sessualizzazione precoce previsti per le scuole italiane.

La protesta è stata portata ‘direttamente’ alla Fedeli, oggi, alle 10.30, con una manifestazione davanti al ministero, promossa dall’associazione ProVita in collaborazione con NonSiToccaLaFamiglia, Articolo 26 e Generazione Famiglia.

Di fronte all’inadeguatezza delle scelte del Miur davanti alla diffusione di iniziative e progetti educativi ‘gender’ a scuola, ProVita intende rappresentare e difendere le posizioni di tutti quei genitori che vogliono tutelare i propri figli di fronte a un tema così delicato come quello dell’identità sessuale dell’individuo, ha spiegato il presidente dell’associazione Toni Brandi.

Abbiamo due richieste da fare al Miur e al ministro Fedeli, la prima è la formalizzazione a livello normativo del consenso informato e preventivo richiesto ai genitori da parte delle scuole, ha spiegato  Brandi, precisando che la seconda richiesta è che vengano istituite attività alternative ai progetti scolastici per cui i genitori avranno espresso dissenso e l’impegno di estendere la collaborazione della scuola con tutte le associazioni di genitori.

ProVita e le altre associazioni parlano di una battaglia fondamentale, sottolineando che nelle scuole italiane si vedono aumentare il numero di progetti ‘gender’, ultimi i casi di Bologna e Modena.

Questi progetti, introdotti con il pretesto di combattere discriminazioni, bullismo e violenza, promuovono in realtà la prevalenza dell’identità di genere sul sesso biologico e la sessualizzazione precoce dei bambini, portando avanti un processo di decostruzione di ogni comportamento o ruolo tipicamente maschile o femminile.