Incendio doloso a Bologna, treni in tilt

Un incendio doloso, secondo le prime ipotesi un sabotaggio di matrice anarchica, ha mandato in tilt la stazione di Bologna. La circolazione ferroviaria in transito per il nodo di Bologna ha registrato forti rallentamenti, a causa dell’episodio. Le fiamme hanno danneggiato il sistema di gestione e controllo del traffico Nessun dubbio sull’origine dolosa delle fiamme, su cui indagano Polizia ferroviaria e scientifica e Digos. Per il ministro Lupi si è trattato di “un nuovo atto terroristico con la Tav” ma,  ha aggiunto,  “non ci fermeranno nella strada di innovare e cambiare l’Italia”.
“Voglio rassicurare tutti gli italiani: non torniamo a rievocare parole del passato, è in atto un’operazione di sabotaggio e verifichiamo quanto accaduto”. Così Matteo Renzi a Rtl commenta l’incendio a Bologna. “Stiamo monitorando la situazione: era accaduto qualcosa di analogo anche se meno impattante nei giorni scorsi in altre città”. Alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze, dopo l’incendio, i ritardi dei treni ad alta velocità provenienti da Milano sono stati, in mattinata, tra i 30 e i 60 minuti. La situazione, hanno spiegato dalle Ferrovie, è sotto controllo, soprattutto considerando il movimento di passeggeri del periodo pre-natalizio. Ritardi anche  Milano e a Napoli. Su un muretto vicino alla massicciata ferroviaria della stazione di Santa Viola a Bologna sono state trovate due scritte vergate con bombolette spray di contenuto ‘No Tav’. Le scritte, a quanto si apprende, sembrano recenti. Sono poi stati trovati vari fiammiferi e parti degli stracci utilizzati per l’accensione del rogo che ha interrotto la circolazione ferroviaria. Il procuratore capo di Bologna, Roberto Alfonso, sta seguendo personalmente la prima fase delle indagini.  La prima segnalazione arrivata alla Polfer è delle 4,25. Secondo quanto accertato i quattro pozzetti incendiati si trovano nell’arco di una cinquantina di metri. Le fiamme su tre pozzetti vicini all’Alta Velocità sono state spente in breve tempo con gli estintori dagli agenti della Polizia Ferroviaria. Per il quarto pozzetto, che interessa invece la linea convenzionale per Milano, l’incendio si è sviluppato in modo più ampio ed è stato domato dall’intervento dei vigili del fuoco. Le indagini sono orientate verso la matrice anti-istituzionale, in particolar verso la galassia anarchica, le indagini sull’episodio. A spingere in quella direzione non tanto le scritte ‘No tav’ trovate nei pressi, quanto la storia del movimento anarco-insurrezionalista che in città è sempre stato molto attivo, infatti  vi nacque la Cooperativa artigiani fuochi e affini, uno dei gruppi che poi diedero vita alla Fai – Federazione anarchia informale. La galassia anarchica già in passato si è distinta a Bologna per azioni verso le infrastrutture ferroviarie. In pratica in azione oggi dovrebbero essere entrati militanti che si appropriano di tematiche No tav. E che hanno agito in una sorta di ‘richiamo’ ad altri gruppi, come a quello che in Toscana pochi giorni fa ha messo la bottiglia incendiaria. Non a caso la tecnica usata oggi a Bologna è simile ma non uguale: a Santa Viola non è stata usata infatti una bottiglia incendiaria dotata di innesco, ma stracci imbevuti di liquido infiammabile per dar fuoco a cavi contenuti nella canaline che corrono accanto ai binari. “Allo stato io non traggo conclusioni. Le trarrò sulla base dei risultati che le indagini mi daranno man mano. Poi ognuno può fare le dichiarazioni che vuole…”. Così il procuratore di Bologna Roberto Alfonso ha risposto ai giornalisti che gli hanno domandato cosa ne pensasse delle frasi del ministro Maurizio Lupi per cui l’incendio doloso alle linee ferroviarie a Bologna è di matrice terroristica. Noi guardiamo ai dati certi,  ha spiegato Alfonso,  e per il momento portano ai reati che abbiamo ipotizzato.

 

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