Il verbo Mazzacurati

Il cantiere del Mose è costato fino ad oggi 5,6 miliardi pubblici, ovvero un miliardo in più rispetto ad i costi effettivi, come dichiarato da Piergiorgio Baita che ha guidato la Mantovani spa fino al giorno del suo arresto. Miliardo versato da parte dei costruttori al Consorzio Venezia Nuova, attraverso tangenti e consulenze per cento milioni all’anno per dieci anni. Baita, arrestato per false fatturazioni, ha accettato di collaborare con la procura ed ha patteggiato ad un anno e dieci mesi. Tutto veniva deciso da Giovanni Mazzacurati, presidente del Consorzio, che soddisfaceva alle esigenze politiche attraverso ricavi economici gonfiati, destinati a clientelismi iper collaudati. Il Consorzio era di fatto l’appaltatore unico della diga da trenta chilometri. La magistratura ha già certificato 22,5 milioni di tangenti consegnate a sindaci, presidenti di Regione, magistrati delle acque e della Corte dei conti, a consiglieri regionali e finanzieri, a cui vanno aggiunti costi certificati attraverso soggiorni in grandi alberghi, voli privati e vacanze in Toscana, come quelle pagate alla famiglia di Paolo Emilio Signorini, funzionario della Presidenza del Consiglio. Ed ancora, facili contratti a progetto offerti alla figlia di Paolo Splendore, direttore dei servizi segreti del Triveneto, alla figlia di Giovanni Artico, strategico funzionario della Regione Veneto. Una tangente globale del 20 per cento del costo dell’opera. I costruttori, ottemperando al verbo Mazzacurati, avevano obbligo di fare “colletta” ogni qualvolta venisse richiesto e le tangenti dovevano essere versate esclusivamente attraverso il Consorzio. I fondi venivano poi “retrocessi”, ovvero versati in nero. Le aziende più importanti retrocedevano tutto attraverso prestazioni di servizio, come studi idrogeologici e consulenze tecniche. Accettato l’importo richiesto le imprese stipulavano con il consorzio contratti fittizi per prestazioni sovradimensionate nell’importo. I contratti venivano predisposti e venivano poi pagati, e successivamente girati a Mazzacurati, che li distribuiva ad Orsoni, Galan ed altri. Le imprese a loro volta taroccavano i bilanci. Realizzazione di semplici circolarità. Sembrava tutto facile ma non lo è stato.

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