Il luogo delle memorie. Burning Home. Libera i ricordi con il fuoco

Il luogo delle memorie.

Burning Home. Libera i ricordi con il fuoco

 

 

Cosa rende di un gruppo di persone una comunità. Forse il condividere una realtà comune, sogni, speranze, desideri, bisogni. Forse il vivere insieme momenti che compongono un tassello fondamentale dell’esistenza di ognuno. Forse uscire dal fantasma delle realtà virtuali per guardarsi negli occhi e sfiorarsi le mani. E negli sguardi, nelle parole mai pronunciate, nei vortici dei pensieri che danzano al suono dei tamburi, sentire di essere parte di qualcosa di alto e impalpabile. Sabato 28 aprile mi sono sentita parte di una piccola comunità temporanea: eravamo venuti da mille mondi diversi, con il nostro sogno frantumato nella mano Le gambe esitavano, ma l’anima scalpitava. E lei era lì, ad accogliere i nostri più reconditi e mai detti ricordi: fiori, lettere nascoste, piccoli oggetti, intimi e familiari E ci guardavamo, ci osservavamo, perché nell’atto di consegnare il nostro dono eterno, siamo diventati una piccola famiglia, senza conoscerci, senza sapere gli uni degli altri E lì siamo rimasti, a guardare il fuoco che si impossessava delle nostre vite passate, in silenzio, rendendo sacro e immutabile il luogo delle memorie Un calore intenso, alte fiamme, il cuore che batteva fuori dal petto sconvolto dal ritmo incalzante. E poi la salvezza, la liberazione: una inesauribile energia si è diffusa come spirito lieve, aleggiando come fumo e cenere. E ci siamo scoperti piume fluttuanti che dal mare nero dei ricordi si alzavano verso il cielo nero, illuminato dal rosso azzurro della casa bruciante Burning Home, luogo e memoria. La casa, spazio intimo, intriso di molteplici significati, sulla quale si riflette la nostra identità psichica; luogo di riparo, protezione, dove si sviluppano gli affetti familiari e dove ognuno nella relazione con l’altro costruisce la propria personalità, pelle psichica o allegoria del corpo umano, inseparabile dalla nostra identità. La casa è il nostro angolo di mondo, il nostro primo universo, uno dei più potenti elementi di integrazione per i pensieri, i ricordi e i sogni dell’uomo (cit. Gaston Bachelard). La casa è anche zona di confine, luogo intermedio tra ciò che è interno-interiore e ciò che è esterno-esteriore. E così la casa bruciata è distruzione solo apparente: il fuoco e la casa sono immagini dell’io che decide di tagliare il primigenio cordone ombelicale, che lo tiene agganciato saldamente alla terra per scoprire le infinità dello spirito. Il fuoco è l’elemento intermediario tra interno ed esterno: consente al luogo delle memorie di non perdersi nell’introverso e nel separato ma di entrare in contatto con l’altro da sè. La casa diventa simbolo dell’individuo e del suo divenire: in una continua tensione dal finito all’infinito, il fuoco realizza e rende reale, attraverso l’arte, la metafora, sacralizzando il senso di eterno. Bruciare per divenire altro: il qui ed ora scompare, si trasforma, come si trasforma il nostro essere in virtù di una forza interiore, sorgente inesauribile di energia. Bruciare per rendere le memorie eterne, libere da ogni dimensione  E liberi ci siamo ritrovati, fratelli di spirito e anima. Questo il misterioso potere dell’arte: condurre la coscienza in inimmaginabili luoghi dell’io per poi librarsi nell’aria come foglie secche portate dal vento. Barbara Lalle e Alessandro Arrigo ci hanno fatto un dono che rimarrà scolpito nella nostra memoria, ricordo costruito su ricordo bruciato. E improvvisamente ho sentito il mio corpo tramutarsi, divenire trasparente. L’ho visto camminare nel lungo ambiente della Tevere Art Gallery, attraversare l’installazione di Alessandro Arrigo assorbendo altre memorie, altre vite, altri mondi. L’ho visto specchiarsi negli occhi di Barbara Lalle e sentire la non solitudine attraverso il contatto delle sue mani  lei mi sorrideva rassicurante, come madre accarezza il suo bambino per allontanare gli incubi della notte. Poi ero nel mezzo, insieme alle altre inconfessabili tracce, in quel castello interiore che fino a quel momento avevo costruito. E mi sono fatta piccola per toccare la piccolezza dell’altro E improvvisamente divampare e, spinta dal calore del fuoco e delle altre anime, raggiungere le alte vette delle nuvole.

Siamo rimasti insieme, a contemplare il fuoco che si tramutava in cenere fino all’ultima flebile fiammella, fino alla fine dell’ultimo inarrivabile ricordo.

 

 

Burning Home. Libera i ricordi con il fuoco: Barbara Lalle e Alessandro Arrigo in una performance di arte partecipata a cura di Roberta Melasecca, con il contributo musicale di Rita Superbi e di Paolo Tagliaferri, con la partecipazione dei dj Yage, Koral e Klauko e della hola-hoop dancer Francesca Alesse.

Alla Tevere Art Gallery il 28 aprile 2018.

Così è stato.

Foto di Sergio Sechi, Marco Marassi e Roberta Melasecca

Video realizzato da Antonio Totaro.

Roberta Melasecca

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