Giorgetti stronca il reddito di cittadinanza

Nuovo fronte caldo nel governo. La Lega frena sul reddito di cittadinanza. ‘Il reddito di cittadinanza? Ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscira’ a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti restera’ un provvedimento fine a se stesso’,  afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti nel libro di Bruno Vespa.

Parole che arrivano proprio mentre il vicepremier Di Maio annunciava l’arrivo sotto l’albero della misura. E lo stesso Di Maio che ora vira su altri provvedimenti spot: A breve nell’ufficio di presidenza presenteremo la proposta per il taglio degli stipendi a tutti i deputati e poi anche per i senatori, con revisione delle doppie diarie dei doppi stipendi, delle diarie dei parlamentari troppo alte. Poi con la proposta Fraccaro tagleiremo 345 parlamentari in meno, diarie in meno, Telepass in meno. Come governo del cambiamento a breve taglieremo un po’ di scorte. Ne sentirete parlare, come era nel contratto di Governo.

Giuseppe Conte ha dato il buon esempio, credo ci siano ex presidenti del Consiglio dei ministri che hanno più scorta di Giuseppe Conte. Lo devo approfondire ma credo sia così. Del resto a Giuseppe Conte i cittadini vogliono bene a quelli di prima no, visto che li hanno mandati a casa il 4 marzo.

Rispondendo a Tunisi a una domanda sui dubbi espressi dal sottosegretario leghista, il premier, Giuseppe Conte, ha risposto: “Questa riforma del reddito di cittadinanza partirà l’anno prossimo. Siamo ben consapevoli tutti che va fatta con molta attenzione: è la ragione per cui non è stata inserita adesso, teniamo farla bene e con tutti i dettagli”.

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