È bresciano il drink più cool e buono al mondo

È nato a Brescia, è il cugino del più celebre Spritz ed è il drink del momento. Si tratta del Pirlo, menzionato nientemeno che dal ‘New York Times’ come il cocktail di tendenza del 2017.

A dirlo è la giornalista del quotidiano statunitense, Rosie Schaap, che ha scoperto il famoso aperitivo (famoso da noi, s’intende) provandolo non a Brescia, dove il Pirlo è nato, bensì in un elegante locale di Roma.

La ricetta del Pirlo

Ma qual è la ricetta del drink che ha conquistato l’americana Schaap? Il Pirlo è un cocktail semplice, a base di Campari (1 parte) e vino bianco frizzante (2/3 parti). La tradizione bresciana non prevede il prosecco: questo perché non esisteva in provincia di Brescia negli anni Cinquanta, quando fu inventata la rinomata bevanda alcolica. Inoltre, il prosecco è l’ingrediente che fa la differenza tra il Pirlo bresciano e lo Spritz veneto che, al contrario del primo, lo prevede.

Come è nato il Pirlo?

Sull’origine del Pirlo ci sono due ipotesi: secondo alcuni anziani bresciani, frequentatori di osterie nel centro storico della città lombarda, sarebbe già esistito prima dell’avvento del Campari, e veniva miscelato usando vino bianco con aggiunta di vermut. A quei tempi, lo chiamavano ‘bianco sporco’. Altri fanno nascere il Pirlo nel Bresciano dopo la seconda guerra mondiale, in pratica da quando sono comparsi il Campari e l’Aperol in Italia e all’estero.

E se in passato il Pirlo veniva servito liscio con scorzetta di limone, oggi lo si beve rigorosamente con aggiunta di ghiaccio e una fettina di arancia.

I bresciani venerano questa bevanda alcolica da generazioni e amano berla accompagnata da diversi tipi di stuzzichini, dai tramezzini alle verdure in pinzimonio, a formaggi e salumi.

‘Il significato del momento dell’aperitivo non è ubriacarsi ma godersi un momento di riflessione’, ha commentato la giornalista del ‘New York Times’, che ha eletto il Pirlo miglior drink dell’anno. A farglielo scoprire, in un elegante bar di Roma, è stato il suo accompagnatore, un critico d’arte bresciano. Il segreto del successo del Pirlo? La semplicità e il suo animo ‘social’.

La ricetta del Pirlo è semplice, ha spiegato Rosie Schaap,   e per completare il drink non si apre certo una bottiglia da 50 euro, anzi.

L’arte del Pirlo sta nella sua capacità di essere sociale,  conclude la giornalista americana. Non troppo alcolico per far deragliare le conversazioni, non troppo lungo per non ordinarne un altro. Cheers!

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