Napoli, riduttivo intitolare ad Aldo Giuffré lo scalone del Sannazzaro

 ” Reputo estremamente riduttivo aver intitolato a un illustre artista napoletano, come Aldo Giuffré, uomo di grande cultura, noto, anche fuori dai confini della città che gli diede i natali, per la sua variegata e intensa attività di attore, regista, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore, peraltro in occasione del centenario della nascita, quello che per noi ex alunni del noto liceo vomerese, e non solo per noi, resterà per sempre lo “scalone del Sannazaro”. Peraltro con una targa posta a valle, in un tratto di via Luigia Sanfelice, tra l’incrocio con via Palizzi e le scale del Petraio, frequentato dai soli residenti anche per la ben nota totale mancanza di mezzi pubblici di collegamento “. E’ quanto dichiara Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, grande estimatore dell’artista scomparso il 26 giugno 2010, che ebbe occasione di conoscere personalmente negli ultimi anni della sua vita, trascorsi proprio al Vomero.

            ” Aldo Giuffré meritava di essere ricordato, già da tempo – puntualizza Capodanno – ma non intitolandogli una qualsivoglia scalinata, ai più sconosciuta e raggiungibile solo a piedi, bensì conferendo il suo nome a una strada importante di Napoli,  nel cuore della città, possibilmente nel quartiere San Lorenzo, dove, in un abitazione in via del Sole, l’artista nacque appunto cento anni fa, il 10 aprile 1924 “.

            ” Ancora una volta – sottolinea Capodanno – per il capoluogo partenopeo vale la nota frase: ” Nemo propheta in patria ” che accomuna tanti illustri napoletani: un solo nome per tutti, il grande Totò, che aspetta ancora, ad oltre 50 anni dalla morte, che apra il museo a lui dedicato.  Anche Aldo Giuffré, figlio di questa bella ma disamministrata  città, non sarà dunque ricordato ai posteri in maniera adeguata e consona, rispetto al grande impegno profuso in vita  per far conoscere in tutto il mondo la Napoli colta “.

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