Decadenza Cav: Terminata Giunta, domani il voto

Si è conclusa la discussione generale in giunta per le elezioni di Palazzo Madama riunita questa mattina a Sant’Ivo alla Sapienza chiamata a esprimersi sulla decadenza di Silvio Berlusconi in base alla legge Severino e dopo la condanna definitiva nell’ambito dei processi Mediaset. Domani mattina alle 9 è prevista la replica del relatore, il senatore Pdl Andrea Augello e poi, a partire dalle 20:30, le dichiarazioni di voto e il voto della giunta. Il senatore del gruppo Misto, Enrico Buemi (Psi), ha cercato di scompigliare le carte in tavola proponendo di valutare la decadenza di Berlusconi ‘per interdizione e non per la legge Severino’ è stata bocciata dalla Giunta. Una proposta, come spiega il presidente Stefano, ‘infondata’ per due ordini di motivi: non può essere considerata come pregiudiziale, perché in ogni caso presentata non nei termini e nei tempi previsti; inoltre si riferisce a una “vicenda inesistente. Il tema dell’interdizione non può essere richiamato laddove fa riferimento a una sentenza non ancora passata in giudicato in quanto mancante del termine quantitativo dell’interdizione stessa”. Ma sulla discussione di oggi è aleggiata l’ipotesi di dimissioni volontarie dell’ex presidente del consiglio. “Io non posso – ha commentato Stefàno – farmi distrarre da notizie o indiscrezioni giornalistiche. Noi andiamo avanti nel merito per districare la matassa”. Il capogruppo M5S in Giunta, Mario Giarrusso, non crede al passo indietro dell’ex presidente del consiglio. “Non so se Berlusconi sia capace di un gesto che sarebbe utile al Paese, questa tragica sceneggiata va avanti da troppo tempo. Per me dovrebbe andarsene in silenzio, come accade altrove”. Per Stefania Pezzopane del Pd le dimissioni da senatore di Berlusconi “sarebbero una mossa giusta, avrebbe dovuto farla già all’indomani della sentenza come segno di responsabilità nei confronti del Paese, del Parlamento e delle leggi dello Stato”.  Il voto sulla relazione di Andrea Augello (Pdl), che ha proposto la convalida del seggio di senatore per il leader del suo partito, ipotizzando che la Giunta chieda alla Corte costituzionale o alla Corte europea di Lussemburgo “lumi” sulla legge Severino, che determina la decadenza di Berlusconi, non concluderà la procedura. Di fronte alla prevista bocciatura della proposta di Augello (Pd-M5S-Sc, favorevoli alla decadenza, hanno 13 voti certi, maggioranza nell’organismo composto da 23 senatori), Stefàno dovrà individuare un nuovo relatore e convocare poi, a dieci giorni di distanza, la seduta pubblica di ‘contestazione’ della carica parlamentare, nella quale Berlusconi in persona o i suoi legali potranno portare nuove ragioni contro la decadenza. Poi la Giunta si riunirà in camera di consiglio per deliberare e passerà la pratica al presidente del senato Pietro Grasso che dovrà calendarizzarla per l’aula.

 

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