Covid, India al collasso: ma dal governo l’ok alla falsa cura Coronil

I numeri dell’India continuano a preoccupare: venerdì 7 maggio si sono registrati 414 mila nuovi contagi Covid e quasi 4 mila morti in 24 ore. L’epidemia è fuori controllo e gli ospedali pieni e privi di risorse ma, mentre l’accesso ai letti ospedalieri e ai farmaci salvavita rimane scarso, cresce l’interesse per un trattamento – non approvato – contro le infezioni da Covid: il Coronil.

Si tratta di un falsa cura anti Covid promossa da un popolare leader spirituale indù e ora approvata persino dal ministro della salute indiano, paradossalmente nel momento in cui il Paese è vicino al collasso.

Mentre la popolazione cerca disperatamente di far fronte ad una crisi sanitaria drammatica, in India – come dimostrano i risultati di Google Trend, negli ultimi 30 giorni si è registrata un’impennata nelle ricerche per il “Coronil” sul web.

Coronil, ricerche Google Trend

Le tendenze di ricerca legate al Coronil (dove trovarlo, come usarlo e i suoi effetti collaterali) hanno raggiunto il picco intorno alla metà di aprile, proprio quando contagi e morti hanno raggiunto numeri senza precedenti, ma continuano ad essere oggi molto elevate, poiché in diverse parti del Paese la carenza di farmaci salvavita e di disponibilità di cure in grado di contrastare l’infezione da Coronavirus sta spingendo sempre più persone a cercare soluzioni alternative.

Ma cosa sappiamo di questo trattamento spacciato come “cura” anti Covid? Presentato come il “primo farmaco contro il Coronavirus basato sull’evidenza scientifica”, Il Coronil non è altro che una miscela di erbe diventata popolare perché venduta da Patanjali Ayurved, compagnia fondata dal famoso guru dello yoga e leader spirituale indù Ramdev, seguitissimo in India.

Patanjali, per supportare l’efficacia del Coronil nel trattamento della malattia ha pure portato a termine un piccolo studio, che ha coinvolto tra il 2020 e il 2021 circa 100 pazienti giovani e sani risultati positivi al Covid-19 ma con sintomi  lievi. La ricerca però, considerate le poche persone coinvolte e i pochi dati analizzati, non ha alcun fondamento scientifico.

Alcuni test condotti dall’Università di Birmingham, come ha riportato la BBC, hanno inoltre rilevato presenza di ingredienti di origine vegetale all’interno delle pillole di Coronil che non hanno alcuna efficacia contro le infezioni da Coronavirus. Il “farmaco”, tuttavia, continua ad essere venduto.

Non è la prima volta che il ministero AYUSH del governo indiano promuove farmaci alternativi. È successo già in passato, per esempio, con diverse cure omeopatiche. Per questo motivo, come accaduto con altre cure naturali, le autorità sanitarie indiane hanno concesso la licenza per l’uso del Coronil contro il Covid, classificandolo come un “trattamento di supporto” per i pazienti.

Le compresse sono infatti oggi acquistabili sul sito web di Patanjali ma anche su Amazon India, senza una prescrizione.

Quando per la prima volta il Coronil è stato immesso nel mercato – giugno 2020 – Ramdev, il promotore di questo trattamento alternativo, ha garantito “il recupero del 100% dalle infezioni da Covid entro sette giorni dal consumo del medicinale”, affermando il falso. All’epoca il guru dello yoga aveva anche insistito sul fatto che Coronil non fosse semplicemente un supporto per le difese immunitarie, ma una vera e propria cura contro il Coronavirus. Nessuna di queste affermazioni, però, è stata supportata da sperimentazione clinica.

Il Coronil, lanciato insieme ad un “Kit Covid“, è stato quindi pubblicizzato come una “cura”, ma senza offrire alcuna prova scientifica. Questi slogan, che si basavano su risultati provvisori ottenuti da uno studio iniziale effettuato su soli 45 pazienti giovani e sani, hanno spinto gli esperti a prendere posizione contro la compagnia che lo stava vedendo.

Lo stato del Maharastra ha così vietato la vendita delle pillole e ad, agosto, Patanjali è stata multata di 13.500 dollari (più di 11 mila euro) dall’Alta Corte di Madras, ma la stessa miscela è stata rilanciata poi nel febbraio 2021, questa volta presentata come “trattamento di supporto” per i pazienti affetti da Covid-19.

Come riporta Forbes, Ramdev, il guru fondatore, è anche andato in TV affermando che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aveva visitato la società dando al Coronil la licenza di idoneità alla vendita in più di 150 paesi. Ma l’OMS è intervenuta immediatamente per chiarire che non aveva rivisto o certificato l’efficacia di alcuna medicina tradizionale alternativa per il trattamento del Covid-19. L’amministratore delegato di Patanjali è stato quindi costretto a chiarire che la società aveva semplicemente ricevuto una certificazione di buone pratiche di produzione dal governo indiano in conformità con gli standard dell’OMS.

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