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Sarà in due step la ‘Fase 2’ che allenterà il lookdown. Si inizia con l’apertura delle attività produttive a partire dalla settimana successiva a Pasqua per passare ad una rimodulazione delle misure per spostamenti e uscite. Sarebbe questo l’orientamento emerso nel corso del vertice tra il premier Conte e i tecnici in vista della scadenza in vista della scadenza delle misure di contenimento il 13 aprile. Ma tutte le decisioni sono sottoposte a due parole d’ordine: “gradualità e prudenza” nelle riaperture. “Finalmente – sottolinea il direttore delle malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza commentando i dati – sembra si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi: dopo una Fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo”.
Dopo Pasquetta partirà il primo step con la riapertura delle attività produttive e quindi le fabbriche ora chiuse: se non si riparte il 14 aprile di sicuro i cancelli potranno essere riaperti il 20 di questo mese. Tra le attività che dovrebbero riprendere la produzione dovrebbero esserci quelle connesse alle filiere alimentare, farmaceutica e sanitaria ma anche l’agricoltura, le aziende meccaniche: per tutti i lavoratori dovrebbe essere previsto un ‘indice di rischio’ e quindi chi è più esposto dovrà utilizzare i dispositivi di protezione
Il secondo step prenderà il via non prima del 4 maggio perché bisogna evitare gli esodi nei weekend del 25 aprile e del 1 maggio. Tutti ancora a casa per evitare di far svanire i sacrifici fatti fino ad ora. Passati i ponti, qualche apertura verrà concessa, ma per tornare a prendere un caffè in un bar o a mangiare in un ristorante bisognerà ancora aspettare. Così come dovranno aspettare tante altre attività commerciali prima di alzare la serranda nonostante fino ad ora dalle istituzioni siano arrivati solo annunci spot e nessun provvedimento tangibile per aiutarli economicamente.
