Consiglio d’Europa, sì al ritorno della Russia

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Cde) ha votato a favore del testo che permette ai parlamentari russi di ritornare a Strasburgo e che teoricamente evita il rischio che la Russia abbandoni, come ha minacciato, il Cde.

La risoluzione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa sui diritti di voto della delegazione russa è “una vittoria della ragione”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla Tass.

Ora spetta a Mosca decidere se è soddisfatta con quanto ha ottenuto e se quindi rinvierà nuovamente una delegazione parlamentare a Strasburgo, che potrà votare oggi per eleggere il nuovo segretario generale del Consiglio d’Europa.

Il dibattito che ha portato al voto finale è stato molto teso e a tratti emotivo, con accuse di tradimento da parte degli ucraini e la riaffermazione da parte di diversi parlamentari tra cui Piero Fassino (Pd) che permettere ai russi di tornare è la sola soluzione perché “solo cosi si può incidere sul governo di Mosca”. La seduta è stata assolutamente fuori dal comune: è durata 8 ore, più del doppio del solito, sono stati presentati 220 emendamenti a un testo di 12 paragrafi e nessuno è stato approvato.

La delegazione ucraina all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha deciso d’interrompere la partecipazione ai lavori dell’assemblea in seguito alla decisione di riammettere la Russia. Lo riporta l’emittente ucraina 112. La delegazione si è poi rivolta alla Rada con la richiesta di esaminare urgentemente il possibile stop ai lavori dell’Assemblea. Al Presidente e al ministero degli Affari Esteri viene poi chiesto di valutare l’ulteriore partecipazione dell’Ucraina agli organi del Consiglio d’Europa.

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