Il clima di concordia non ha tuttavia del tutto cancellato i veleni delle ultime ore. La preoccupazione per il caso Palamara è riecheggiata anche nel saluto di Mattarella al nuovo presidente. «Curzio – ha infatti detto il presidente – saprà svolgere l’impegnativo incarico con consapevolezza e lungimiranza, contribuendo a promuovere quel rinnovamento nel governo autonomo di cui vi è necessità da tutti avvertita». Il Capo dello Stato ha anche sottolineato la necessità di «dare concretezza» ai principi di «irrinunziabile autonomia e indipendenza della magistratura».
In precedenza, Mattarella aveva ringraziato l’uscente Mammone che insieme al vicepresidente Ermini ha retto il Comitato di presidenza del Csm flagellato dalle intercettazioni sulla commistione tra correnti e politici. «Il suo contributo – ha detto – è stato prezioso anche per l’attività del Csm nell’ambito del quale ha agito senza alcun condizionamento e con equilibrio». Curzio parteciperà di diritto come componente del Csm insieme al Procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi. Entrambi sono pugliesi ed entrambi provengono dalle fila di Magistratura Democratica, la corrente di sinistra delle toghe. La Cassano, invece, è iscritta a Magistratura Indipendente. Tutti e tre, assicura chi ne ha seguito l’attività, senza mai stare in una chat. Non ne dubitiamo. Ma sarebbe meglio che i magistrati di ogni ordine e rango indossassero la toga senza esibire o evocare appartenenze.