BRUSSELS, BELGIUM - NOVEMBER 25: British Prime Minister Theresa May departs after speaking at a press conference after attending a special session of the European Council over Brexit on November 25, 2018 in Brussels, Belgium. Ms May spoke after leaders of the 27 remaining member states of the European Union met and approved the United Kingdom's withdrawal agreement for leaving the European Union and the political declaration that will set the course for the U.K.'s relationship with the E.U. once Brexit is complete. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

Brexit, da Camera dei Comuni via libera a legge contro il “no deal”

I deputati britannici hanno dato il via libera alla legge per evitare il no deal, che obbligherebbe il governo della premier Theresa May a chiedere una nuova proroga della Brexit oltre la data del 12 aprile. L’approvazione è arrivata per un voto, con 313 deputati che si sono espressi a favore e 312 contrari. La misura passa ora alla Camera dei Lord per l’approvazione finale.

A presentare la proposta di legge sono stati il deputato conservatore Oliver Letwin e la deputata laburista Yvette Cooper, che ha spiegato si tratta di impedire un divorzio “caotico” e “dannoso” del Regno Unito dall’Unione europea. L’obiettivo è obbligare May a rinviare la data della separazione, se i deputati non riusciranno a mettersi d’accordo sulla via per la Brexit. Il nuovo rinvio, se la legge sarà approvata da Londra, dovrà poi ricevere l’assenso dei leader dell’Unione europea, mentre un vertice europeo straordinario è previsto il 10 aprile. Il governo ha espresso “delusione”, tramite un portavoce: “La premier ha già definito un processo chiaro con cui possiamo lasciare l’Ue con un accordo, siamo già impegnati a chiedere un nuovo rinvio” ha aggiunto, criticando il carattere vincolante della proposta. Anche i più convinti Brexiters hanno accolto con rabbia la proposta Cooper-Letwin, tra cui il deputato euroscettico conservatore Mark Francois che ha parlato di “scandalo costituzionale” e ha citato la Bibbia: “Perdonateli, perché non sanno che cosa fanno”. Il voto è arrivato anche mentre la prima ministra ha incontrato il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, per tentare di trovare un compromesso con cui consentire al Regno Unito di lasciare l’Ue con un accordo sostenuto dalla maggioranza dei deputati.

Il testo negoziato da May e da Bruxelles a fine novembre è stato bocciato tre volte dai deputati, ma il governo non esclude di ripresentarlo al Parlamento, se riterrà di avere sostegno sufficiente per l’approvazione. I portavoce sia di May, sia di Corbyn, hanno parlato di colloqui “costruttivi”, mentre il laburista ha detto che sono stati “utili ma non conclusivi”, precisando che potranno proseguire oggi, giovedì. Il malcontento nelle file Tory si è anche concretizzato in due dimissioni: Chris Heaton-Harris, sottosegretario alla Brexit contrario al rinvio, e Nigel Adams, sottosegretario al Galles, contrario all’apertura a Corbyn. L’Ue, tramite il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, ha intanto fatto sapere che lavorerà “sino all’ultimo minuto” per evitare il no deal.

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