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Berlusconi al Colle per chiedere al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, di “accollarsi” l’applicazione della pena fornendogli agibilità politica. E’ andato ad una messa di vigilia vista la vicinissima applicazione della pena. Tutto qui. Berlusconi ha scavalcato, di forza e di diritto, i suoi intermediari per un faccia a faccia con il Presidente della Repubblica, che arriva dopo mesi di rapporti tesi e duri affondi lanciati dall’ex premier contro il Capo dello Stato che, a suo dire, sarebbe stato parte in causa di quel complotto politico-giudiziario che lo vuole eliminare dalla scena. Il colloquio si è aperto con Berlusconi che ha subito rassicurato il Quirinale della volontà di non far mancare il sostegno di Forza Italia al percorso di riforme in discussione al Senato, sottolineando al contempo che non procedono nel verso giusto. Questo a dire il vero lo si era capito dalle sue truppe d’assalto che, tra le righe, chiedevano modifiche. E’ stato toccato, of course, il capitolo giustizia visto che Berlusconi è in attesa della sentenza dei giudici milanesi che decideranno se mandare l’ex premier agli arresti domiciliari oppure ai servizi sociali. La richiesta di garanzie riguarderebbe due possibilità: grazia o prospettiva di indulto dal Parlamento. Non dimentichiamo che tra due giorni si apre la campagna elettorale per le europee. Berlusconi, in tal senso, è azzoppato e nonostante il suo nome nel simbolo potrebbe avere un forte calo di consensi. FI viene data al 15% e probabilmente sarà superata da Beppe Grillo che non perde l’occasione di commentare l’incontro sul suo blog con queste parole: “Ieri un condannato in via definitiva ha chiesto e ottenuto di essere ricevuto dal presidente della Repubblica. Che messaggio viene dato al Paese? La secessione si annulla con una buona politica, non solo economica, altrimenti si colpiscono gli effetti trascurando le cause”.
