Appalti pubblici pilotati e corruzione nel Trapanese, 4 arresti

Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri di Alcamo, in provincia di Trapani, con l’accusa, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso materiale ed ideologico commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici e violazioni alla normativa in materia di appalti pubblici. Le indagini, coordinate dalla Procura di Trapani, riguardano in totale 30 persone indagate nell’ambito di due distinti procedimenti penali tra loro collegati, e hanno permesso di portare alla luce un sistema criminale finalizzato a condizionare la concessione d’appalti pubblici. Una indagine ha individuato come fulcro del sistema criminale la figura dell’Ingegnere Capo del Genio Civile di Trapani, il quale, attraverso lo studio tecnico formalmente intestato al figlio, curava in prima persona numerose pratiche destinate ad essere trattate per competenza dal suo ufficio, assicurando un trattamento di favore ai suoi “clienti” privilegiati, con la complicità di alcuni dipendenti dello stesso ufficio nonché di liberi professionisti. Il sistema clientelare creato ha comportato che molte delle pratiche dirette all’ufficio del Genio Civile della Provincia di Trapani passassero dallo studio tecnico del figlio dell’Ingegnere Capo, grazie all’opera di un compiacente gruppo di ingegneri, architetti e geometri interessati a favorire i loro clienti e loro stessi.

Dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali è emerso che i privati e gli imprenditori agevolati, ripagavano con la promessa e il riconoscimento di denaro o l’omaggio di lavori edili privati. Le indagini, inoltre, hanno permesso di accertare ulteriori e diverse condotte illecite realizzate da tre imprenditori titolari di altrettante aziende di autotrasporti del Comune di Alcamo, i quali, attraverso l’utilizzo di falsi buoni di prelievo di acqua, hanno provveduto ad effettuare numerosi prelievi di acqua potabile presso il serbatoio comunale, senza corrispondere la prevista tariffa. Da ciò è stato possibile disvelare anche un diverso contesto criminale, confluito in un secondo procedimento penale che ha visto coinvolto il Dirigente del III Settore Lavori Pubblici del Comune di Castellammare del Golfo, il quale avrebbe sistematicamente agevolato due imprenditori titolari di altrettante società di costruzioni di edifici, estrazione di pietre e coltivazione, attraverso l’assegnazione di appalti pubblici e l’affidamento diretto di lavori pubblici in somma urgenza, in violazione della normativa in materia di Codice degli Appalti e dei Lavori Pubblici. Gli imprenditori agevolati hanno “ricompensato” il Dirigente pubblico attraverso la concessione del godimento gratuito di una porzione di terreno di proprietà di una delle due società a loro riconducibili, per consentirvi l’installazione di due campi eolici per la produzione di energia elettrica.

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