‘Fuori gli antisemiti dagli stadi’ è il commento in un tweet di Ruth Dureghello, presidente della Comunita’ Ebraica di Roma: ‘Questa non è una curva, questo non è il calcio, questo non è sport’.

La questura di Roma ha fatto sapere che sono in corso accertamenti della polizia sugli adesivi antisemiti. Sulle immagini, che, viene evidenziato, non sono state segnalate dagli steward, sono in corso da parte della polizia scientifica i rilievi del caso. Anche la Procura della Figc sta valutando i fatti e  il procuratore Giuseppe Pecoraro aprirà un’inchiesta.

 Sul caso è intervenuto anche il presidente Ucei Noemi Di Segni: ‘L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane condanna in modo inequivocabile quanto accaduto allo stadio Olimpico di Roma, dove elementi della tifoseria della Lazio hanno per l’ennesima volta offeso la Memoria della Shoah e il mondo ebraico con espressioni antisemite. Contro questi personaggi chiediamo un intervento chiaro della Società Sportiva Lazio e delle autorità competenti’.

Riccardo Pacifici, ex presidente della comunità ebraica di Roma propone: ‘La migliore risposta ai tifosi laziali mascalzoni, è far scendere i giocatori della Lazio in campo con una maglietta con foto Anna Frank’.

La società sportiva S.S. Lazio prende le distanze dall’episodio antisemita tramite le parole del portavoce della Lazio, Arturo Diaconale: ‘La Lazio ha sempre condannato ogni forma di razzismo, si resta interdetti di fronte a manifestazioni di evidentemente riguardano un gruppo ristrettissimo di persone, che non coinvolgono i tifosi che si sono sempre comportati bene e in maniera regolare. Ci preoccupa che un numero minutissimo di sconsiderati può provocare danni d’immagine e materiali clamorosi a una società che sta facendo ogni massimo sforzo essere al passo coi tempi’.

Il responsabile della comunicazione del club biancoceleste ha anche annunciato: ‘Oggi alle 12 una delegazione della Lazio, della quale farà parte anche il presidente Claudio Lotito, porterà una corona di fiori alla sinagoga di Roma per ricordare le vittime dell’antisemitismo’.

Il gruppo ‘Curva Nord Lazio’ con un post su Facebook risponde: ‘Quando parlate di noi sciacquatevi la bocca. Siete il male della Lazio, giornalisti terroristi’.

Si è anche scopre che non è la prima volta che l’immagine della quindicenne ebrea tedesca, morta nel lager di Bergen Belsen nel 1945, con indosso una maglietta della Roma viene utilizzata in modo oltraggioso. La prima apparizione in curva all’Olimpico fu nel dicembre 2013 durante la partita Lazio – Cagliari di Serie A. Molti adesivi con Anna Frank furono appiccicati su alcuni cartelli stradali cittadini. Il maggior numero di affissioni si erano concentrate in particolare nel quartiere di Monti, a due passi dal Colosseo, rimosse poi su richiesta della Comunità Ebraica e dei commercianti.

Si dicono stupiti da tutto questo clamore mediatico e convinti che tutto debba rimanere nell’ambito del ‘nulla’, circoscritto a un contesto sportivo animato da scherno, sfottò e goliardia. E’ questa la posizione, manifestata all’Ansa, dagli ‘Irriducibili Lazio’, in merito alla vicenda degli adesivi a sfondo antisemita affissi ieri in Curva Sud durante Lazio-Cagliari. Esistono altri casi che secondo noi meriterebbero aperture dei tg e ampie pagine di giornali,  proseguono: ‘Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto, ci meravigliamo che queste, che vengono ritenute accuse, quando vengono fatte nei nostri confronti non scandalizzano nessuno’,  sostengono gli Irriducibili: ‘Ci verrebbe da chiedere perché non si è sottolineata la nostra iniziativa annessa in ricordo delle vittime del terrorismo’. Che concludono: ‘Sono tutte mosse atte a ostacolare la crescita della nostra Lazio che si sta affermando come una delle più belle realtà di questo campionato’.