Nuova morte da superlavoro in Giappone: un medico suicida

Il suicidio di un ginecologo nipponico è stato riconosciuto dall’ufficio del lavoro di Tokyo come una morte da superlavoro, conosciuta in Giappone come “karoshi”. Si tratta del’ennesimo caso, in un momento in cui nel Sol levante il dibattito su questo tema è abbastanza vivo. L’uomo, sui 35 anni, lavorava in un ospedale di Tokyo. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Kyodo, avrebbe lavorato in un mese fino a 208 ore di straordinario.

Nei sei mesi precedenti al suicidio aveva fatto sempre più di 143 ore di straordinario mensili. Il riconoscimento come “karoshi” è stato assegnato a fine luglio, il nome della vittima non è stato diffuso. Dopo una serie di morti per superlavoro, il govenro a marzo ha proposto che le norme prevedano un tetto massimo per lo straordinario di 100 ore in un mese. Tuttavia la regola è difficilmente applicabili ai medici, i quali non possono rifiutarsi di prestare cure quando loro richiesto.

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