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Il clan Laudani noto come ‘Mussi di ficurinia’ (‘labbri da ficodindia’) operante nel catanese è stato messo in ginocchio: 109 indagati. Una maxioperazione antimafia dei Carabinieri di Catania ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei riguardi di oltre cento persone. Proseguono gli arresti sia in territorio nazionale che internazionale. Sono oltre 500 i militari impegnate nel blitz.
I reati presunti: associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, spaccio e traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale armi.
L’operazione ‘Viceré’ è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura distrettuale di Catania. Secondo le indagini, al vertice dell’organizzazione mafiosa, erano presenti tre donne, che come buone madri di ‘famiglia’, si occupavano della gestione degli affari, in particolare della ‘cassa comune’ e del sostentamento economico delle famiglie degli affiliati detenuti, tutto questo sotto lo sguardo attento delle direttive dei capi del branco.
Le indagini hanno permesso di ricostruire l’organigramma della cosa. I militari dell’Arma ritengono di aver individuato i capi e gregari della struttura mafiosa. Ad ostacolare le indagini, sono le vittime, coloro che continuano nell’omertà a subire: nessun contributo, testimonianza, dichiarazione dei presunti pagamenti del ‘pizzo’. Nessuna voce fuori da coro, tanto è forte lo stato di assoggettamento.
“È un’altra grande giornata per i cittadini e per il nostro Paese. I cittadini possono e devono credere nelle istituzioni e sentirsi più sicuri”, ha dichiarato telefonicamente il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, complimentandosi con il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette.
Emilia Napolitano
