Voucher: ‘Governo verso il decreto’

Il governo, come è noto, ha deciso che il referendum sui voucher,  e sulla responsabilità solidale negli appalti,  si svolgerà il 28 maggio. In pratica, all’interno della finestra (15 aprile, 15 giugno) prevista per le prossime amministrative che, comunque, coinvolgeranno una porzione molto limitata dell’elettorato italiano (Genova, Padova, Palermo, Parma, Taranto e Verona).

Susanna Camusso, segretaria della Cgil che ha promosso la consultazione propone di unificare le date. Il problema è, come tutti sappiamo, il quorum ma gli elettori coinvolti nel rinnovo delle amministrazioni non sono tanti da poter spostare in maniera evidente l’asticella da cui dipende la validità dell’esame referendario che, come è noto, è necessario che vada a votare la metà più uno del corpo elettorale.

Ma rimane da vedere se la consultazione si farà. Secondo fonti della maggioranza di governo è infatti probabile che il Consiglio dei ministri approvi nella riunione di venerdì un decreto per superare i quesiti referendari proposti dalla Cgil.
Si è svolta infatti a Palazzo Chigi una riunione cui hanno preso parte il premier Paolo Gentiloni, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano e i capigruppo Pd di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda. Al termine dell’incontro è emerso che l’intenzione è avere entro giovedì il via libera della commissione Lavoro della Camera al testo, che verrebbe a quel punto trasformato già venerdì in Consiglio dei ministri in un decreto legge ed entrerebbe così subito in vigore. Gentiloni, come ricordiamo, durante l’assemblea dei deputati Pd a Montecitorio, ha sottolineato ‘la necessità di correggere le norme che saranno oggetto del referendum’.

In merito alla possibilità che venga accettata la proposta della Cgil di accorpare il voto sui referendum su voucher e appalti alle elezioni amministrative con un unico election day, Poletti ha detto: ‘Non credo di poterlo escludere. E’ una competenza del ministro degli Interni e del Consiglio dei ministri, ma è una cosa ad oggi possibile’.

La leader della Cgil ha dettato le condizioni per evitare il referendum: permettere cioè l’utilizzo soltanto alle famiglie e per retribuire la prestazione occasionale di disoccupati di lunga durata, pensionati e studenti. A patto, inoltre, che all’Inps resti l’esclusiva sulla vendita.

A proposito della data fissata per il referendum la leader Cgil ha commentato: ‘Ora avanti con la campagna elettorale, ci prepariamo a questa sfida: abbiamo davanti un periodo impegnativo e lo utilizzeremo in tutti i modi’. La Camusso ha ricordato la manifestazione prevista a Roma l’8 aprile che sarà l’occasione per rilanciare i temi referendari.

Naomi Sally Santangelo

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