Visco, rapporto debito-Pil rischia insostenibilità

‘Il rapporto tra debito pubblico e prodotto potrebbe rapidamente portarsi su una traiettoria insostenibile’,  sostiene il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco al 64/o Convegno della Corte di Conti a Varenna (Lecco). Secondo Visco, vanno tenuti in considerazione i vincoli che derivano dall’elevato livello del debito in quanto un aumento improduttivo del disavanzo finirebbe col peggiorare le prospettive delle finanze pubbliche, alimentando i dubbi degli investitori e spingendo più in alto il premio per il rischio sui titoli di Stato.

‘ll governatore chiede la definizione di una strategia credibile negli obiettivi di bilancio e nelle linee di riforma, tale da determinare una riduzione del premio per il rischio sui titoli di Stato italiani’ . ha detto al Convegno della Corte dei Conti di Varenna (Lecco), spiegando che non basta da sola unÆefficace politica di investimenti che riuscisse a portare lÆeconomia su un più elevato sentiero di crescita.

Nelle attuali condizioni della finanza pubblica e con un basso grado di efficienza nellÆamministrazione, il ricorso al disavanzo va utilizzato con cautela.

 Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti rilancia il piano Junker e ricorda gli impegni presi dall’Italia con l’UE in termini di stabilità dei conti pubblici. Il Piano Junker – spiega al Convegno della Corte dei Conti a Varenna (Lecco) – anche grazie alla Bei, si è rivelato più efficace del previsto laddove ha consentito di attivare, attraverso l’effetto leva, un ingente volume di risorse .

Sarebbe quindi opportuno che l’Italia si facesse promotore di un rilancio di questo piano, che sarebbe decisivo per la crescita economica europea.

Intanto Lega e Movimento Cinque Stelle continuano a trattare per arrivare alla definizione della manovra economica. Salvini e Di Maio faticano a trovare una linea comune mentre il ministro dell’Economia Tria svolge il difficile ruolo di mediatore allo scopo di arrivare a un manovra che possa essere sostenibile per l’economia italiana. Di particolare rilievo anche il ruolo del premier Giuseppe Conte, che nelle ultime settimane, come dimostrato dal decreto per Genova, ha iniziato a muoversi con indipenza, senza limitarsi a raccogliere le proposte dei due schieramenti al governo.

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