Super più super

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da James Hansen il seguente articolo:

Super, la Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, è un’istituzione peculiarmente milanese, fondata 138 anni fa allo scopo di insegnare l’arte, non come disciplina filosofica e “cosmica”, ma piuttosto dal punto di vista tecnico-artigianale. Da allora, i “fighetti” vanno all’Accademia di Brera per affinare la loro elegante sensibilità e quelli che vogliono invece sapere come creare materialmente l’arte e il design studiano alla Super.

La Scuola nacque per volontà della ricca borghesia milanese del Novecento – ispirata dalla stessa ratio che informò la costituzione di altre istituzioni cittadine dell’epoca: la Società Umanitaria e il Regio Istituto Tecnico Superiore (ora il Politecnico). Anche la fondazione della Super fu suggellata con un regio decreto, firmato da Re Umberto I. È infatti Umberto – con i suoi baffoni e gli occhi spiritati – a figurare nei materiali con i quali si annuncia l’ultimo passo nella sua centenaria evoluzione, il progetto “Lapis”, per l’insegnamento a distanza.

Il “Re buono” condusse una vita ancora più tragicamente irregolare della norma dei Savoia. La sua prima “candidata Regina” fu l’arciduchessa Matilde d’Asburgo-Teschen. Morì tragicamente a 18 anni, quando la sua gonna di tulle si incendiò mentre stava cercando di nascondere alla governante (o forse al padre) la sigaretta che stava fumando. L’abito prese fuoco, avvolgendola completamente nelle fiamme e provocandole ustioni – risultate mortali – di secondo e terzo grado. Umberto stesso, notoriamente, morì in circostanze drammatiche, assassinato dall’anarchico Gaetano Bresci a Monza nel 1900.

Comunque, in un momento di relativa tranquillità nel 1882, il monarca dette il via alla Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, un’istituzione che ha sempre saputo rinnovarsi e superare i disastri che la complicata storia moderna dell’Italia ha generato: tra guerre, bombardamenti aerei, crolli finanziari, epidemie e quant’altro. Ha prosperato in mezzo al caos perché è un’entità che insegna cose vere e concrete.

Siccome l’Istituto si rivolge alle persone che vogliono realmente “fare”, storicamente la maggior parte delle sue classi è stata di tipo serale per consentire l’accesso a chi, durante il giorno, doveva guadagnarsi il pane. Ora, seguendo la stessa filosofia, si allarga all’insegnamento online attraverso un’iniziativa di “crowdfunding” con interessanti benefici per chi partecipa. Nota Design non fa promozioni, ma Super e il suo progetto Lapis meritano una mano.

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