Stop di Napolitano alla Lega. “Idea Padania è grottesca. E’ ora di cambiare la legge elettorale”

“Nella Costituzione e nelle leggi non c’è una via democratica alla secessione”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso di un incontro alla facoltà di giurisprudenza della Federico II di Napoli blocca sul nascere qualsiasi idee secessionistica, anche per via democratica. L’Italia è una e indivisibile e solo restando unita può affrontare tutte le sfide del mondo globalizzato. Umberto Bossi è avvisato, l’unità del paese non si tocca. Giorgio Napolitano nella sua città è stato più chiaro del solito. “Uno stato lombardo-veneto sarebbe una cosa fuori dal mondo d’oggi”. E se il capo del Carroccio dovesse proprio non capire, il presidente della repubblica definisce l’idea più che stravagante. “Appare grottesco creare uno stato lombardo-veneto che calchi le scene mondiali competendo con India, Brasile, Cina o Russia. Il livello grottesco di questo basta a capire che non si può cambiare il corso della storia”, ha aggiunto. “In quei prati non c’è il popolo padano ma cittadini con scarsa consapevolezza di cose come l’articolo 1 della Costituzione”, dice il presidente della Repubblica. Il pensiero del capo dello Stato sulla sovranità è uno solo e trova le sue radici nella carta costituzionale. “Bisogna leggere bene la Costituzione che dice che quella sovranità si esercita attraverso le leggi”.

“Ove dalle chiacchiere, dalle grida, dalla propaganda, dallo sventolio di bandiere si passasse ad atti preparatori di qualcosa di simile alla secessione – ha aggiunto Napolitano – tutto cambierebbe. Nel ’43-44 di fronte ad un tentativo di organizzazione, magari armata, di un movimento separatista quell’accenno di Stato Italiano appena nato non esitò a intervenire e si arrivò alla detenzione di un capo importante di quel movimento, Finocchiaro Aprile. Per ciò ho detto che invocare la secessione è fuori dalla realtà e dal mondo d’oggi. Il livello grottesco della richiesta dovrebbe bastare a farlo in tendere. Si può strillare in un prato, ma non si può cambiare il corso della storia”. Il suo pensiero non è solo rivolto a calmare gli animi bollenti del leader della Lega Nord. Napolitano insiste sulla necessità di  ristabilire un rapporto di fiducia tra eletto ed elettore. Non tocca a me fare nuove leggi, ma mi pare che ci sia la necessità di una nuova legge elettorale”, ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’Università di Napoli rispondendo alla domanda di uno studente.E’ necessario, ha spiegato, ristabilire un rapporto più diretto fra elettore ed eletto, con la facoltà dell’elettore di scegliere il candidato da eleggere, “un diverso meccanismo elettorale è necessario anche per determinare un ritorno di fiducia”. L’attuale sistema elettorale, ha aggiunto, “ha interrotto un rapporto che esisteva fra elettore ed eletto. Non voglio idoleggiare sistemi elettorali del passato, ma solo dire che prima c’era un collegamento più diretto”. Napolitano ha ricordato di essere stato per 39 anni in Parlamento e di essere stato eletto sempre con il sistema proporzionale e solo l’ultima volta con l’uninominale maggioritario (Mattarellum). “Anche per me – ha ricordato – la differenza era molto forte. Prima ero candidato in una circoscrizione Napoli-Caserta e dovevo rispondere a 2,5 milioni di elettori dove, rispondi a tutti e non rispondi a nessuno. Poi invece nel mio collegio c’erano 100 mila e passa elettori, ed era necessario rispondere più puntualmente”.

 

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