Schlein e le fantomatiche mosche in mano di Giorgia Meloni

Tutti con Elly, almeno a parole. I fatti, si sa, sono un’altra cosa. E questi ci dicono che la recente sortita della Schlein sull’esodo verso Azione di una trentina di dirigenti dem in Liguria («avevano sbagliato indirizzo quando sono entrati nel Pd») ha in realtà fatto scattare l’allarme rosso nel partito. Tanto è vero che all’indomani la leader ha dovuto rettificare il tiro e fare sua la solita tiritera sul «Pd plurale» che «rispetta tutte le anime che lo compongono». Poi, la Schlein ritorna agli attacchi a Giorgia Meloni:

“La destra è buona soltanto scegliersi un nemico al giorno. Siccome dopo un anno di governo è tornata dal partito di cui è capa assoluta con un pugno di mosche in mano, qualche reato ideologico e nessun risultato da rivendicare, tranne il rave party, ci sta dando ragione sul fatto che in un anno non sono stati in grado di aggredire le difficoltà degli italiani”, sintetizza la  Schlein,  travisando completamente il senso del discorso pronunciato dal premier all’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia: “L’Italia ha un’economia più solida, ha maggiore credibilità e centralità a livello internazionale, ha una stabilità e una visione da realizzare, riconoscibile e riconosciuta da tutti”, aveva infatti rivendicato Giorgia Meloni. Dettagli probabilmente trascurabili per la leader Pd, che nella sua replica ha guarda caso completamente rimosso quelle osservazioni.

Al Nazaremo Elly Schlein attacca: “Questa maggioranza ha portato l’opposizione sguaiata che faceva prima anche nelle stanze del governo. E per nascondere i propri fallimenti si lancia in attacchi all’opposizione, con un’economia che rallenta, il rischio di perdere miliardi di investimenti Pnrr, l’incapacità di gestire l’accoglienza e Lampedusa che torna a essere lasciata sola come porta d’Europa, le conseguenze sociali della brutalità con cui hanno colpito i poveri, cancellato il sostegno al reddito e all’affitto, bloccato la nostra proposta sul salario minimo. La realtà ci dice che questa destra è buona solo a trovare un nemico al giorno ma verifica il fallimento di questo governo con il rallentamento dell’economia, la messa a rischio del Pnrr e la tanta precarietà che questo governo continua ad aumentare,  del fascismo 2.0 e della “destra peggiore di sempre”.

Non si è fatta attendere la replica del capogruppo alla Camera, Tommaso Foti: “Che coraggio il segretario del Pd Schlein ad attaccare il presidente Meloni. Questo governo non solo sta rimediando alle catastrofi lasciate da quelli che lo hanno preceduto, ma sta finalmente rilanciando l’Italia a livello internazionale restituendole una dignità e una sicurezza ormai dimenticate. Per Schlein doveva essere un’estate militante, ma si è rivelata un’estate solitaria viste le numerose fughe dal suo partito delle ultime settimane. Invece di lanciare attacchi infondati, le consigliamo un annuncio ‘Aaa cercansi iscritti per Pd'”.

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