Premio Siani 2012: da Campania a Sicilia vince la lotta alla criminalità

 

Testimoni di una lotta infinita, perché fin quando la camorra farà sentire la sua presenza, ci sarà qualcuno pronto a combatterla rimettendoci, probabilmente,  la pelle. Come il giovane Giancarlo Siani, il giornalista napoletano che ha denunciato attraverso la sua penna la criminalità organizzata e per questo è stato ucciso il 23 settembre di 27 anni fa.

E’ questo il motivo che ha spinto tanti giovani campani, a partecipare alla nona edizione del Premio Siani 2012, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, dall’Associazione napoletana della Stampa, dal quotidiano Il Mattino, dall’Università Suor Orsola Benincasa e dall’associazione Siani.

I vincitori di quest’anno sono stati in ex aequo Maria Falcone e Francesca Barra con il libro “Giovanni Falcone, un eroe solo” e Bruno De Stefano con il testo “Giancarlo Siani. Passione e morte di un giornalista scomodo”.

“È un onore vedere accostato il nome di mio fratello a quello di Giancarlo. Due nomi, due storie che legano Campania e Sicilia. Chi vive la propria vita per il bene della comunità e per portare avanti gli ideali della democrazia e della libertà di parole è un eroe. Ed oggi, in Sicilia, la mafia è davvero al tappeto grazie al lavoro dei magistrati che hanno raccolto il testimone di mio fratello”, ha commentato tra l’emozione generale, Maria Falcone, quando le è stato consegnato il premio. Particolarmente toccante anche il commento del direttore del Mattino, Virman Cusenza : “La guerra non è vinta”. “La presenza di Maria Falcone – assume un valore speciale perché cade nel ventesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’amelio. Quando si parla di Siani si parla un metodo giornalistico. Quando si parla di Falcone si parla di un tipo di indagine scrupolosa, attenta. Nonostante gli esempi di Siani e Falcone, però, siamo ancora lontani dal risultato di sconfiggere la criminalità organizzata. A Scampia, ad esempio, lo Stato combatte ogni giorno ma non ha ancora vinto. Bisogna usare la lezione di Siani e Falcone per non essere disarmati di fronte a questa guerra”. Il secondo premio è stato invece assegnato a “Benvenuti in casa Esposito – Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista”, di Pino Imperatore. Per la sezione ‘Fumetto’ è risultata vincitrice l’opera “Paolo Borsellino, l’agenda rossa” di Giacomo Bendotti.  Diverse poi le tesi di laurea premiate:  al primo posto “Vive, nella memoria”, di Serena Faraldo, Accademia di Belle arti di Napoli e, al secondo posto, “Il giornalismo d’inchiesta in Italia e i suoi caduti”di Stefania Sonis dell’Università ‘La sapienza’ di Roma.

Riconoscimenti speciali anche per  “A testa alta. Federico Del Prete: una storia di resistenza alla camorra”, di Paolo Miggiano,” La Faida” di Giovanni Sperandeo e “Il collezionista di leggi”, di Aldo Celotto.

Tra i presenti alla cerimonia, il presidente dell’ordine dei giornalisti, Ottavio Lucarelli, il presidente dell’associazione nazionale della Stampa, Lucio D’Alessandro, rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, il giornalista Pietro Gargano, il magistrato Federico Cafiero De Raho, il questore di Napoli Luigi Merolla, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Marco Minicucci, il presidente dell’Ordine degli avvocati Caia e l’assessore Comunale Marco Esposito.

 

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